A distanza di una settimana dalla conclusione delle gare degli atleti azzurri al Campionato Europeo master, svoltosi ad Hamm (Lussemburgo), possiamo trarre un bilancio senza dubbio favorevole.
Ottime prestazioni degli atleti italiani, che hanno tutti indistintamente dato il massimo delle proprie possibilità, fecendosi trovare al top della forma in un momento per loro decisivo della stagione agonistica.
Oltre alle molte medaglie di specialità raccolte, torniamo in Italia con due titoli continentali e 5 secondi posti di categoria, che riassumono meglio di ogni altra cosa l'ottimo livello internazionale raggiunto dai master italiani.
Impeccabile, come sempre in questi eventi, l'organizzazione tecnica EPF con attrezzatura di prim'ordine ed una "coach zone" realmente prossima alla pedana di gara, da consentire ai tecnici delle nazionali di avere una visione delle prestazioni degli atleti che avevano il compito di seguire in tutto simile a quella di un arbitro o della giuria.
Attigua al backstage ed alle sala warm up, una splendida sala pesi per l'allenamento, con attrezzi omologati e oltre 3 tonnellate di pesi regular, che ha reso possibile ad atleti ed accompagnatori che dovevano soffermarsi per più giorni di potersi allenare con tutti i confort.
Tra gli altri pure il sottoscritto, per non trascurare i workouts settimanali programmati, in due occasioni ha approfittato di questa palestra, gustando il piacere di una bench press tra file ordinate di dischi Leoko, Hantel ed Eleiko, tra i quali spiccavano antiche flange da 50kg. a disco.
In un settore appartato della sala vi era quello che era definita la "danger zone", ovvero un angolo dove spiccava una bacheca interamente dedicata ad Annibal Coimbra, ridondante di foto e ritagli di giornali riguardanti l'eroe locale, che vanta un totale di oltre 1000 chili sulle tre lifts nella cat. -105 e che si allena spesso proprio in quella sala di Hamm.
Unica nota assai stonata di tutto l'evento era rappresentato dalla ricezione alberghiera, ubicata in un albergo mediocre nei pressi dell'Areoporto, tipica di un passaggio d'affari o turistico frettoloso ed economico da poche ore mordi e fuggi; una struttura con camere inadeguate, con servizi assolutamente insufficienti, certamente non consona ad un'organizzazione di un contest internazionale ed al livello cui la Federazione europea di powerlifting ci ha abituato. Ritengo che la scelta andrebbe ripensata e rivista in ottica futura ed auspico un intervento in tal senso dei nostri Rappresentanti.
Per quanto invece concerne l'aspetto tecnico ed agonistico con il conseguente coinvolgimento emotivo, vi lascio al consueto commento del nostro Presidente.
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