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 Energia: Il combustibile dell'eccellenza

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MessaggioTitolo: Energia: Il combustibile dell'eccellenza   Energia: Il combustibile dell'eccellenza EmptyMar Dic 07, 2010 8:01 pm

Copio e incollo un capitolo del libro "Come ottenere il meglio da sè e dagli altri" di Anthony Robbins. E' un ottimo libro che parla del successo, di come ottenerlo e di come fare per mantenerlo condividendolo con gli altri. In questo capitolo parla dell'alimentazione. Le sue idee non si basano su studi scientifici del tipo "bevete latte perchè contiene calcio ed è dimostrato che fa bene", ma si è rivolto alle persone che realmente godono di piena salute e vitalità e ha studiato cosa facevano. Non mi prolungo anche perchè all'inzio spiega tutto.

Capisco che è bello lungo e sicuramente leggerlo su una sedia davanti al pc non è la posizione migliore. Però vi garantisco che ne vale la pena. Buona lettura.


ENERGIA: IL COMBUSTIBILE DELL'ECCELLENZA.
Abbiamo visto che la fisiologia è la strada per l'eccellenza. Uno dei modi di influire sulla
fisiologia consiste nel cambiare la modalità di utilizzazione del proprio sistema muscolare,
mutando cioè portamento, espressioni facciali, ritmo respiratorio. Le cose di cui parlo
dipendono anche da un sano livello di funzionamento biochimico, col presupposto che il proprio
organismo venga depurato e nutrito anziché inquinato e intossicato. In questo capitolo
parleremo dei sostegni della fisiologia, vale a dire di ciò che si mangia e si beve e del modo di
respirare.
Definisco l'energia il carburante dell'eccellenza. Si possono cambiare, da un capo all'altro della
giornata, le proprie rappresentazioni interne: se la vostra biochimica è sconvolta, essa farà si
che il cervello crei rappresentazioni distorte, sconvolgendo l'intero sistema al punto che sarà
assai improbabile che riusciate a utilizzare ciò che avete imparato. Potete possedere la più
bella automobile da corsa del mondo, ma se cercate di farla andare a birra, non si muoverà
affatto. Oppure, potete disporre dell'auto giusta e del carburante opportuno, ma se le candele
non funzionano, dalla vettura non otterrete certo il massimo. In questo capitolo vorrei esporvi
alcune idee sull'energia e su come portarla ai massimi livelli. Quanto mar riore è il livello di
energia, tanto più efficiente sarà il vostro organismo; e quanto più efficiente sarà il vostro
organismo, tanto meglio vi sentirete e potrete utilizzare i vostri talenti per ottenere risultati
ottimali.
Conosco per esperienza diretta l'importanza dell'energia e quali magici effetti può produrre la
sua abbondanza. Un tempo pesavo centoventi chili, adesso ne peso poco più di cento. Prima,
non posso proprio dire che cercassi di rendermi la vita gradevole in tutti i modi: la mia fisiologia
non mi aiutava certo a ottenere risultati degni di nota. Quel che riuscivo a imparare, a fare e a
creare aveva un'importanza secondaria rispetto a quel che mangiavo e a ciò che vedevo
stando davanti al televisore. Un giorno, però, decisi che ero stanco di vivere a quel modo e
cominciai a studiare il modo di produrre uno stato di salute ottimale e a imitare individui che
erano riusciti a farlo con se stessi.
In campo alimentare, tuttavia, erano tali le contraddizioni e la confusione, che in un primo
tempo non ho saputo da che parte cominciare. Leggevo un libro che mi diceva di fare questo e
quell'altro e sarei vissuto nella maniera più perfetta. Questo mi riempiva di euforia finché non
prendevo in mano il libro successivo, in cui leggevo che se facevo quello che mi diceva di fare il
primo ci avrei rimesso le penne, e che quindi dovevo fare invece questo e quest'altro. Inutile
dire che il terzo libro contraddiceva gli altri due. Gli autori erano tutti medici, ma non riuscivano
ad accordarsi neppure sugli elementi base.
Io non andavo alla ricerca di credenziali, bensì di risultati, e mi sono rivolto pertanto a persone
che ottenevano risultati per i loro organismi, individui pieni di salute e di vitalità. Ho scoperto
che cosa facevano, e ho fatto lo stesso. Tutto ciò che andavo imparando lo elencavo,
costituendo così un complesso di princìpiai quali obbedire ed elaborando un programma di
sessanta giorni di vita salubre. Ho applicato quei princìpie ho perso tredici chili in poco più di
trenta giorni. Ma, cosa più importante ancora, ho scoperto un modo di vivere perfettamente
coerente, che nulla aveva a che fare con le diete, un modo di vivere che concordava con il
funzionamento del mio organismo.
Vi esporrò adesso i princìpiche ho seguito in questi ultimi cinque anni; prima pero permettetemi
di fornirvi un esempio di come hanno trasformato la mia fisiologia. Un tempo avevo bisogno di
otto ore di sonno, e al mattino per aprire gli occhi mi occorrevano tre sveglie, una che suonava,
un'altra che accendeva la radio e una terza che accendeva la luce. Adesso sono in grado di
dirigere un seminario tutta la sera, andare a dormire all'una o alle due di notte e svegliarmi,
dopo cinque o sei ore di sonno, pieno di energia, di forza e di vitalità. Se il mio sangue fosse
pieno di scorie, se il mio livello energetico fosse sconvolto, sfrutterei al massimo una fisiologia
limitata, mentre al contrario la mia è tale da permettermi di mobilitare tutte le mie capacità
fisiche e mentali.
In questo capitolo vi fornirò sei chiavi di una fisiologia possente, indomabile. Molto di ciò che
dirò risulterà in contraddizione con cose in cui avete sempre creduto, e in parte smentisce le
nozioni di buona salute che avete fatto vostre. Ma questi sei princìpisi sono rivelati miracolosi
nel mio caso e in quello delle persone alle quali li ho applicati, nonché di migliaia di altre che
fanno propria una scienza della salute chiamata "igiene naturale". Vorrei che anche voi
rifletteste e condudeste se possono essere valide nel vostro caso e se le vostre attuali abitudini
igieniche costituiscono la maniera migliore di aver cura del vostro organismo. Applicate i sei
princìpiin questione per un periodo di ventitrenta giorni e giudicatene la validità sulla scorta dei
risultati che ve ne deriveranno, anziché in base a ciò che siete abituati a credere. Dovete capire
come il vostro organismo funziona, dovete rispettarlo e averne cura, ed esso si prenderà cura
di voi. Ormai avete appreso a governare il vostro cervello; a questo punto dovete imparare a
governare il vostro corpo.
Cominciamo con la prima chiave del vivere sano: il potere del respiro. Fondamento della salute
è una buona circolazione sanguigna, quella che trasporta ossigeno ed elementi nutritizi a tutte
le cellule del nostro organismo. Se avete una circolazione sanguigna sana, condurrete una vita
lunga e sana. Qual è la leva che controlla il sistema? Il respiro, la maniera cioè di ossigenare
l'organismo, e pertanto di stimolare i processi bioelettrici di ogni singola cellula.
Vediamo più da vicino come funziona l'organismo. La respirazione non condiziona solo
l'ossigenazione delle cellule, bensì anche il flusso della linfa che contiene i leucociti, le cellule
bianche che proteggono l'organismo dagli assalti degli agenti patogeni. Che cos'è il sistema
linfatico? C'è chi lo ritiene, erroneamente, il sistema di scarico dell'organismo. Ogni cellula del
nostro corpo è circondata da linfa, e nel nostro organismo il quantitativo di questa è di quattro
volte superiore a quello del sangue. Ecco come funziona il sistema linfatico: dal cuore il sangue
viene pompato nelle arterie e da queste nei minuscoli capillari; il sangue porta con sé ossigeno
e sostanze nutritizie, e attraverso i capillari, che sono porosi, l'uno e le altre si diffondono nella
linfa che avvolge le cellule le quali, dotate come sono di intelligenza o affinità per ciò di cui
hanno bisogno, assumono l'ossigeno e le sostanze nutritizie necessarie al loro buon
funzionamento ed espellono tossine che in parte ritornano nei capillari; ma le cellule morte, le
proteine ematiche e altri materiali tossici devono essere rimossi dal sistema linfatico, il quale
viene attivato da una respirazione profonda.
Le cellule somatiche dipendono dal sistema linfatico quale unico mezzo per eliminare i materiali
tossici e i fluidi in eccesso, che limitano l'assunzione di ossigeno. I fluidi passano per i noduli
linfatici, dove vengono neutralizzate e distrutte le cellule morte e le altre tossine, eccezion fatta
per le proteine ematiche. Che importanza ha il sistema linfatico? Se dovesse cessare di
funzionare per ventiquattr'ore, moriremmo perché attorno alle cellule resterebbero proteine
ematiche e fluidi in eccesso.
Il sistema circolatorio è dotato di una pompa che è il cuore. Invece il sistema linfatico ne è
privo, e l'unico modo per tener in movimento la linfa è la respirazione profonda e l'attività
muscolare. Sicché, se volete avere un sistema circolatorio sano e un sistema linfatico e
immunitario ben funzionante, dovete respirare a fondo ed eseguire movimenti che li stimolano.
Guardatevi attentamente da ogni "programma igienico" che innanzitutto non vi insegni a ripulire
a fondo il vostro organismo attraverso una profonda respirazione.
Il dottor Jack Shields, un eminente linfologo di Santa Barbara, California, di recente ha condotto
una interessante ricerca sul sistema immunitario, inserendo terminali televisivi in organismi
umani per costatare quali siano gli eventi che stimolano la purificazione del sistema linfatico; ed
è giunto alla constatazione che una profonda respirazione diaframmatica è la maniera più
efficace per ottenere tale risultato; essa crea una specie di vuoto che ha per effetto di
risucchiare la linfa nella corrente sanguigna e moltiplicare la velocità con cui l'organismo
elimina le tossine. In effetti, respirazione profonda ed esercizio fisico possono accelerare anche
di quindici volte tale processo fisico.
Se da questo capitolo non ricavaste altro che la convinzione di quanto sia importante respirare
a fondo, aumentereste in maniera notevole il vostro livello di salute somatica, e del resto è
questo il motivo per cui sistemi igienici come lo yoga prestano tanta attenzione al modo di
respirare. Nulla è altrettanto efficace ai fini della depurazione dell'organismo.
Basta un po' di buon senso per rendersi conto che, di tutti gli elementi necessari alla buona
salute, l'ossigeno è quello che ha importanza decisiva; ma è opportuno rendersi anche conto
fino a che punto lo sia. Il dottor Otto Warburg, premio Nobel e direttore dell'Istituto di fisiologia
cellulare Max Planck, ha studiato gli effetti che l'ossigeno ha sulle cellule, riuscendo a
trasformare cellule normali, perfettamente sane, in cancerose semplicemente diminuendo il
quantitativo di ossigeno fornito loro. La sua opera è stata continuata negli Stati Uniti dal dottor
Harry Goldblatt che ha descritto gli esperimenti da lui condotti su una varietà di ratti che, a
quanto risultava, non avevano mai presentato tumori maligni. A tale scopo, ha estratto cellule di
ratti neonati e le ha suddivise in tre gruppi, uno dei quali è stato posto in una campana di vetro
e privato di ossigeno per periodi di trenta minuti. E, al pari del dottor Warburg, anche Goldblatt
ha costatato che dopo poche settimane molte di quelle cellule morivano, mentre il movimento di
altre si rallentava, e altre ancora cominciavano a mutare struttura acquisendo l'aspetto di
tumorali maligne. Gli altri due gruppi di cellule venivano conservate in campane di vetro dove il
contenuto di ossigeno era mantenuto costantemente al livello della sua concentrazione
atmosferica,
Dopo trenta giorni, Goldblatt ha iniettato i tre gruppi di cellule in tre gruppi di ratti. Dopo due
settimane, quando ormai le cellule erano state completamente riassorbite dagli organismi degli
animali, non si è verificata alcuna conseguenza per quel che riguarda i gruppi normali, mentre
in quelli del terzo gruppo, cui erano state iniettate cellule periodicamente private di ossigeno, si
sono sviluppati tumori maligni. Le rilevazioni sono state ripetute a un anno di distanza: i tumori
maligni erano rimasti tali e le cellule normali erano rimaste normali.
Che cosa ci dice tutto questo? I ricercatori sono giunti alla conclusione che la mancanza di
ossigeno ha almeno in apparenza parte cospicua nel trasformare le cellule normali in
cancerose, e che comunque influisce sulla qualità della vita delle cellule stesse. Non si
dimentichi che la qualità della vita del nostro organismo è tutt'uno con quella delle cellule.
Sicché, una buona ossigenazione dell'organismo non può non apparire un'assoluta priorità, e
un'efficace respirazione costituisce indubbiamente il punto di partenza.
Il guaio è che la maior parte degli individui non sa respirare. Mentre in media un cittadino
statunitense su tre presenta tumori, solo un atleta americano su sette ne viene colpito. Come
mai? Le ricerche di cui si è detto cominciano a dare una spiegazione. Gli atleti forniscono al
sistema circolatorio il più importante e vitale elemento, l'ossigeno; un altro motivo sta nel fatto
che gli atleti spronano il loro sistema immunitario a funzionare a livelli ottimali, stimolando il
movimento della linfa.
E ora, ecco il sistema di respirazione più efficace per depurare l'organismo. Il ritmo da seguire
è il seguente: inalare aria per un secondo (cioè, contando uno), trattenerla per circa quattro
secondi (contando fino a quattro), espirarla per circa due (contando fino a due). Se la inalate
per quattro secondi, dovete trattenerla per sedici ed espirarla per otto. Perché l'espirazione
deve avere una durata doppia dell'inalazione? Perché così facendo si eliminano tossine
attraverso il sistema linfatico. E perché trattenerla per una durata pari a quattro volte quella
dell'inspirazione? Perché così facendo si ossigena completamente il sangue e si attiva il
sistema linfatico. La respirazione dovrebbe cominciare dalla parte inferiore dell'addome, come
se si trattasse di un aspirapolvere avente il compito di eliminare le tossine del circolo
sanguigno.
Dopo aver fatto dell'esercizio fisico vi sentite molto affamati? Avete voglia, dopo una corsa di
sei chilometri, di sedervi e di mangiarvi una grossa bistecca? Risulta che di solito non lo si fa. E
perché? Perché grazie a una sana respirazione l'organismo ha già avuto ciò di cui ha
maggiormente bisogno. Ed ecco dunque qual è la prima chiave di una vita sana: eseguite dieci
profonde respirazioni, col ritmo che si è detto sopra, almeno tre volte al giorno. Il ritmo, lo
ripeto, è il seguente: uno di inspirazione, trattenere il respiro per quattro, espirare l'aria per due.
Per esempio: respirate a fondo, cominciando dall'addome attraverso il naso contando sette
(oppure un tempo più lungo o più breve a seconda della vostra capacità). Trattenete il respiro
per quattro volte tanto, vale a dire per ventotto, quindi espirate lentamente attraverso la bocca
per un periodo doppio di quello di inspirazione, vale a dire quattordici. Non dovete sforzarvi,
stabilite voi stessi il numero di secondi in cui potete farlo sviluppando un po' alla volta una
maggiore capacità polmonare. Eseguite l'esercizio per dieci volte di seguito tre volte al giorno,
e noterete un netto miglioramento della vostra salute.
L'altra essenziale componente di una respirazione salubre è il quotidiano esercizio aerobico
ovvero "esercizio con l'aria". Il jogging è un'ottima cosa, ma un tantino stressante. Eccellente il
nuoto. Tuttavia, uno dei migliori esercizi aerobici eseguibile in tutte le condizioni climatiche
consiste nel saltellare sui piedi, cosa che si può fare senza difficoltà e senza che comporti
alcuno stress per l'organismo.
E importante che lo si faccia appunto senza sforzarsi affatto. Si può cominciare lentamente,
aumentando la durata dell'esercizio fino ad arrivare a trenta minuti senza fatica, dolori o stress.
Prima di cominciare a saltare su e giù, costruitevi una solida base; e se eseguite l'esercizio a
dovere, sarete in grado di respirare a fondo e di continuare fino a essere ben allenati. Ci sono
molti libri che insegnano a compiere questo esercizio, in inglese detto trampolining (salto sul
trampolino), i quali insegnano che esso rafforza ogni organo del corpo.
Il secondo principio consiste nell'ingerire alimenti ricchi d'acqua. Il 70% del nostro pianeta è
coperto da acque, di acqua è composto l'80% del nostro organismo, e l'acqua deve essere
presente in larga misura nella nostra dieta, la quale deve comportare almeno il 70% di alimenti
che ne siano ricchi, e ciò significa frutta e verdura fresca o le rispettive spremute.
C'è chi raccomanda di bere da otto a dodici bicchieri di acqua al giorno per "lavare
l'organismo". Ma è un'idiozia. In primo luogo perché gran parte dell'acqua che beviamo è
tutt'altro che buona, perché probabilmente contiene cloro, fluoro, minerali e altre sostanze
tossiche. Una buona idea sarebbe quella di bere acqua distillata, ma quale che sia il genere di
acqua che si ingurgita, non si può lavare il proprio organismo inondandolo. Il quantitativo di
acqua che bevete dovrebbe essere determinato dalla vostra sete.
Anziché lavare l'organismo inondandolo, conviene ingerire alimenti che siano naturalmente
ricchi d'acqua, e sulla terra ce ne sono solo di tre tipi: frutta, verdura e germogli. Questi vi
forniranno acqua in abbondanza e l'acqua è una sostanza che dà vita oltre a depurare
l'organismo. Quando si segua una dieta povera di alimenti ricchi d'acqua, è pressoché garantito
un funzionamento malsano dell'organismo. Scrive il dottor Alexander Bryce in The Laws of Live
and Health: "Quando all'organismo vengono forniti troppo pochi liquidi, il sangue mantiene un
peso specifico eccessivo e i prodotti di scarto del ricambio tissulare e cellulare vengono
eliminati solo in parte, con la conseguenza che l'organismo viene avvelenato dai suoi stessi
escreti, e non è certo esagerata l'affermazione che il motivo principale ne va ricercato nel fatto
che all'organismo stesso non sia stata fornita una quantità di liquido sufficiente a eliminare in
soluzione i metaboliti prodotti dalle cellule."
La dieta dovrebbe ininterrottamente aiutare l'organismo con il processo di depurazione, anziché
ingombrarlo di sostanze alimentari indigeribili. L'accumulo di metaboliti nell'organismo è causa
di malattie, e un modo di mantenere il sangue e il corpo tutto quanto il pia libero possibile da
prodotti di scarto e da tossine consiste nel limitare l'ingestione di sostanze, alimentari e no, che
mettano a dura prova gli organi escretivi dell'organismo; l'altro consiste nel fornirgli acqua in
misura sufficiente da contribuire alla diluizione ed eliminazione di tali prodotti metabolici.
Continua il dottor Bryce: "Non c'è liquido noto ai chimici capace di sciogliere altrettante
sostanze solide dell'acqua, che è effettivamente il miglior solvente che esista. Se quindi se ne
forniscono all'organismo quantitativi sufficienti, si otterrà una stimolazione dell'intero processo
nutritizio perché gli effetti paralizzami dei residui tossici verranno eliminati grazie al fatto che
essi verranno disciolti e successivamente escreti da reni, pelle, intestino e polmoni. Se al
contrario si permette a questi materiali tossici di accumularsi nell'organismo, ne deriveranno
malattie di ogni sorta."
Come si spiega che la principale causa di mortalità nei paesi ad alto tenore di vita sia data dalle
cardiopatie? E come mai capita tanto spesso di aver notizia di individui che all'età di
quarant'anni cadono e muoiono su un campo da tennis? Uno dei motivi va ricercato nel fatto
che per tutta la vita hanno intasato il loro organismo. Ricordatelo: la qualità della vostra vita
dipende dalla qualità della vita delle vostre cellule.
Alexis Carrel, premio Nobel 1912 e all'epoca membro del Rockefeller Institute, si era proposto
di comprovare questa teoria prelevando tessuti di pollo (i polli vivono in media undici anni) e
mantenendone in vita le cellule indefinitamente, liberandole in continuazione dai loro prodotti di
scarto e fornendo loro . 1e sostanze nutritizie di cui avevano bisogno. Le cellule rimasero in vita
per trentaquattro anni, dopo di che gli scienziati del Rockefeller Institute si convinsero che
avrebbero potuto continuare a farlo per sempre e decisero pertanto di porre fine
all'esperimento.
In che percentuale la vostra dieta è composta di alimenti ricchi d'acqua? Se doveste fare un
elenco di tutte le cose che avete ingerito in una settimana, quale sarebbe la percentuale in
questione? Sarà del 70%? Ne dubito. Del 50%? Del 25%? Del 14%? Quando pongo il
problema durante i miei seminari, vengo a scoprire che la gente non ingerisce di solito pia del
1520% di alimenti ricchi d'acqua. Ed è una percentuale decisamente superiore a quella della
media della popolazione. Permettetemi di dirvi che il 15% è un quantitativo da suicidio, e se
non mi credete scorrete le statistiche relative a cancro e cardiopatie e guardate quali sono gli
alimenti che la National Academy of Sciences raccomanda di evitare, e il quantitativo d'acqua
contenuto in quegli stessi alimenti.
più grossi e più forti tra gli animali viventi sono erbivori: gorilla, elefanti, rinoceronti e via
dicendo si nutrono tutti di alimenti ricchi d'acqua. E gli erbivori campano più a lungo dei
carnivori. E lo stesso vale per l'organismo umano. Se volete sentirvi vivi e vegeti, il buon senso
vi dice di mangiare alimenti ricchi d'acqua. Molto semplice. Come potete accertarvi che il 70%
della vostra dieta consista di alimenti ricchi d'acqua? Facile: d'ora in poi, mangiate un'insalata a
ogni pasto, e come spuntino meglio un frutto che una tavoletta di cioccolato. E vedrete che
differenza, se il vostro corpo funziona meglio e questo vi dà modo di sentirvi come siete
realmente!
terzo principio della vita sana è quello della buona combinazione degli alimenti. Non molto
tempo fa, un medico, certo Steven Smith, ha celebrato il suo centesimo compleanno. A chi gli
chiedeva come fosse riuscito a campare tanto a lungo, ha risposto: "Abbiate cura del vostro
stomaco per i primi cinquant'anni di vita, e lui si prenderà cura di voi nei successivi cinquanta."
Mai parole più vere sono state pronunciate.
Molti grandi scienziati si sono occupati della combinazione degli alimenti, e il più noto tra essi è
il dottor Herbert Shelton. Ma il primo a occuparsene a fondo è stato Ivan Pavlov, celeberrimo
per le sue ricerche d'avanguardia sugli stimoli e le risposte agli stessi. C'è gente che riesce a
fare, della combinazione tra cibi, qualcosa di estremamente complicato, mentre invece è
semplicissimo: ci sono cibi che devono essere ingeriti con altri, e alimenti di tipo diverso
esigono succhi digestivi diversi, e non tutti i succhi digestivi sono tra loro compatibili.
Per esempio, mangiate assieme carne e patate? Pane e formaggio? Latte e cereali. Pesce e
riso? E se vi dicessi che si tratta di combinazioni che fanno malissimo al vostro organismo,
perché vi tolgono energia? Probabilmente replichereste che, se fin qui ho detto cose sensate,
adesso sto dando i numeri.
Permettetemi di spiegarvi perché si tratta di combinazioni dannosissime e come potete fare per
risparmiare una quantità di energia nervosa che altrimenti sprechereste. Alimenti diversi
vengono digeriti in maniera differente. Quelli ricchi di amido, come riso, pane, patate, eccetera,
richiedono un ambiente digestivo alcalino, inizialmente fornito nel cavo orale dall'enzima che ha
nome ptialina. I cibi proteinici (carne, latticini, noci, e simili) richiedono un ambiente acido,
fornito dall'acido doridrico e dalla pepsina.
Una legge della chimica vuole che due sostanze di segno contrario, un acido e un alcale, non
possono agire contemporaneamente perché si neutralizzano a vicenda. Se ingerite una
proteina insieme con un amido, la digestione ne sarà ostacolata o addirittura bloccata. E il cibo
non digerito si trasforma in terreno di coltura di batteri che lo fanno fermentare e lo
decompongono, dando origine a gas e provocando turbe digestive.
Combinazioni alimentari incompatibili sottraggono energia e sono potenzialmente patogene. La
combinazione sbagliata crea eccessiva acidità, con conseguente ispessimento del sangue che
scorre più lentamente, privando l'organismo di ossigeno. Ricordatevi, per piacere, come vi
sentivate dopo l'ultimo pasto natalizio: credete forse che vi faccia bene, che vi assicuri una
buona circolazione sanguigna, che sia fonte di una fisiologia energetica? Che produca i risultati
cui aspirate? Sapete qual è il medicinale più venduto negli Stati Uniti? Un tempo era un
tranquillante, il Valium; oggi invece è il Tagamet, che serve per le turbe gastriche. Ma forse c'è
un modo intelligente di mangiare, e consiste nella giusta combinazione dei cibi.
E c'è un modo semplicissimo di arrivarci. Mangiare un solo cibo "secco", vale a dire povero
d'acqua, a pasto. Rientrano nella categoria i salumi (un'anguria è invece ricca d'acqua).
Siccome certuni non intendono rinunciare ai loro cibi secchi, facciano per lo meno quel poco
che possono fare, e cioè evitino di ingerire, durante lo stesso pasto, carboidrati ricchi di amidi e
alimenti proteici. Evitino la solita carne con contorno di patate. Se pensate di non poter vivere
senza l'una e le altre, ebbene, mangiate carne a pranzo e patate a cena, o viceversa. Non è poi
così difficile. Potete entrare nel miglior ristorante del mondo, e dire: "Voglio una bistecca senza
contorno di patate arrosto, ma vorrei anche una insalatona e della verdura al vapore." Nessun
problema: le proteine si mescoleranno benissimo con l'insalata e con le verdure che sono cibi
ricchi d'acqua. Potete anche ordinare una, due patate al forno senza la bistecca, e concedervi
un'enorme insalata e verdure al vapore. Credete che dopo un pasto del genere vi sentirete lo
stomaco vuoto? Macché.
Al mattino vi alzate stanchi anche dopo sei, sette, otto ore di sonno? Volete sapere perché?
Mentre dormite, il vostro organismo lavora, anzi fa gli straordinari per digerire quelle
incompatibili combinazioni di alimenti che vi siete messi sullo stomaco. Per molti, la digestione
richiede maggior quantità di energia nervosa di quanta ne occorra per quasi tutto il resto.
Quando gli alimenti sono impropriamente combinati nel tubo digerente, il tempo necessario per
digerirli può essere di otto, dieci, anche dodici e quattordici ore, e magari di più. Allorché i cibi
siano invece rettamente combinati, l'organismo è in grado di compiere efficacemente il suo
compito, e la digestione dura in media da tre a quattro ore, sicché non si è costretti a sprecare
energie in quest'attività. Dopo aver ingerito un pasto ben combinato, bisogna aspettare almeno
tre ore e mezzo prima di ingerire altro cibo. Inoltre, si deve tener presente che bere durante i
pasti ha per effetto di diluire i succhi digestivi, e dunque di rallentare il processo digestivo.
Un ottimo manuale sulla combinazione degli alimenti è Food Combining Made Easy del dottor
Herbert Shelton, e un ottimo libro sull'argomento è quello scritto da Harvey e Marilyn Diamond,
intitolato Fitfor Lite, che contiene una quantità di ricette ben combinate. Potrete ricavarne
informazioni di carattere immediato scorrendo l'elenco delle combinazioni qui pubblicato e
limitandovi a seguirne i princìpiquando mangiate.
E adesso, passiamo d quarto principio, la legge del consumo controllato. Vi piace mangiare?
Piace anche a me. Volete imparare come si fa a mangiare molto? Semplice: mangiate poco. In
tal modo, resterete in vita tanto a lungo da poter mangiare molto.
Lo hanno dimostrato numerosissime ricerche mediche. Il modo più sicuro per aumentare la
durata della vita di un animale consiste nel ridurre il quantitativo di alimenti che ingerisce. Il
dottor Clive McCay ha condotto in merito una celebre ricerca alla Cornell University. Per il suo
esperimento, si è servito di ratti da laboratorio ai quali ha ridotto di metà la razione di cibo, e
così facendo ha raddoppiato la durata della loro vita. Uno studio di convalida condotto dal
dottor Edward J. Masaro all'University of Texas ha dato risultati ancor più interessanti. Masaro
ha lavorato su tre gruppi di ratti; quelli del primo potevano mangiare quanto volevano, quelli del
secondo hanno avuto la razione ridotta dei 60%, e quelli del terzo potevano, si, mangiare a
piacimento, ma il quantitativo di proteine loro somministrato era stato dimezzato. E sapete
come sono andate le cose? Dopo 810 giorni, soltanto il 13% dei ratti del primo gruppo era
ancora
in vita; di quelli del secondo gruppo, ai quali la razione era stata ridotta del 60%, ne restava in
vita il 97%, e di quelli del terzo gruppo, ai quali era stato dimezzato il consumo di proteine, era
rimasto i150%.
Qual è il succo di tutto questo? Ecco la conclusione del dottor Ray Waldorf, celebre ricercatore
dell'UCLA, l'Università di Los Angeles: "La sottonutrizione è a tutt'o, ,i l'unico metodo a noi noto
che ritardi in misura cospicua i processi anginoidi e che allunghi al massimo la durata della vita
negli animali a sangue caldo. Le ricerche in merito sono senza dubbio alcuno applicabili agli
esseri umani perché hanno dato risultati positivi con tutte le specie fin qui studiate."
Le ricerche hanno comprovato che il deterioramento fisiologico, compreso quello naturale del
sistema immunitario, veniva nettamente ritardato dalla restrizione alimentare. Sicché, il
messaggio che se ne ricava è semplice e chiaro: mangia meno e vivrai di pia. (E anche
importante il momento in cui si mangia. Meglio non ingerire cibo immediatamente prima di
mettersi a letto, e una abitudine caldamente raccomandabile è quella di non introdurre
nell'organismo altri alimenti, eccezion fatta per la frutta, dopo le 21.) Io sono come tutti voi:
anche a me piace mangiare. Il cibo può essere una forma di divertimento, ma fate in modo che
il divertimento non vi ammazzi. E se volete ingerire grandi quantità di cibo, potete farlo, a patto
però che siano alimenti ricchi d'acqua.
Il quinto principio di un programma di vita sana consiste nel consumare frutta in abbondanza.
La frutta è l'alimento perfetto: richiede il minimo di energia per essere digerito e restituisce al
vostro organismo il massimo. L'unica sostanza che alimenta il cervello è il glucosio; la frutta è
composta in larga misura di fruttosio, facilmente convertibile in glucosio, e per lo pia contiene
dal 90 al 95% di acqua, il che significa che è insieme disintossicante e nutriente. L'unico
problema che comporta è che molte persone ignorano come mangiarla in modo da utilizzarne
efficacemente le sostanze nutritizie.
La frutta va sempre mangiata a stomaco vuoto, per la semplice ragione che non subisce la
prima digestione nello stomaco, bensì nell'intestino tenue. In altre parole, la frutta attraversa in
pochi minuti lo stomaco ed entra nell'intestino, dove libera i propri zuccheri. Se nello stomaco ci
sono carni, patate o amidi, la frutta rimane intrappolata e comincia a fermentare. Non vi è mai
capitato di mangiare frutta come dessert dopo un pasto copioso, e trovarvi per il resto della
serata con la bocca impastata? Il motivo va ricercato nel fatto che non avete mangiato nel
modo giusto. Sempre frutta a stomaco vuoto, dunque.
La frutta migliore è quella fresca, e altrettanto salubri sono le spremute di frutta fresca. Meglio
non berne da una lattina o da una bottiglietta, e ciò perché molte volte il succo è stato scaldato
durante il processo di sigillatura, con la conseguenza che si è acidificato. Volete fare l'acquisto
più prezioso possibile? Possedete un'automobile? Ebbene, vendete l'automobile e comprate
uno spremifrutta. Questo vi porterà molto più lontano della vettura. E in ogni caso,
compratevene subito uno: potrete ingerire i succhi come se fossero la frutta, sempre a stomaco
vuoto, e il succo viene digerito tanto rapidamente che un quarto d'ora dopo potete mangiare un
vero e proprio pasto.
Il dottor William Castillo, capo del celebre progetto di ricerca sulle cardiopatie di Framington,
nel Massachusetts, sostiene che la frutta è il miglior alimento per proteggersi dalle cardiopatie
perché contiene bioflavinoidi, sostanze che impediscono al sangue di ispessirsi e dunque di
bloccare le arterie, oltre a rafforzare i capillari; ed è noto che capillari deboli spesso hanno
come conseguenza emorragie interne e attacchi cardiaci.
Qualche tempo fa mi è capitato, nel corso di uno dei seminari sulla salute da me promossi, di
conversare con un maratoneta, un uomo piuttosto scettico per natura, che tuttavia ha
consentito a fare, mangiando, un uso appropriato di frutta, ottenendo il risultato di abbassare di
nove minuti e mezzo il suo tempo sul percorso della maratona. Inoltre, ha ridotto della metà il
tempo che gli occorreva per riprendersi dalla fatica, e per la prima volta in vita sua si è
qualificato per la Maratona di Boston.
Un'ultima cosa vorrei che teneste presente a proposito della frutta. Con che cosa cominciare la
giornata? In che cosa deve consistere la prima colazione? Credete forse che sia una buona
idea quella di saltare dal letto e ingombrare lo stomaco con una quantità di cibo, per digerire il
quale vi ci vorrà un'intera giornata? Pessima idea, invece.
Quel che vi occorre è qualcosa che sia di facile digestione, che vi fornisca il fruttosio di cui
l'organismo possa immediatamente servirsi e che aiuti a disintossicare l'organismo. Quando vi
alzate e volete sentirvi in perfetta forma per tutta la giornata, non mangiate altro che frutta
fresca o spremute di frutta fresca, senza ingerire altro almeno fino alle 12. Quanto più a lungo
riuscirete a tirare avanti non avendo in corpo altro che frutta, tanto maggiori saranno le
possibilità che darete al vostro organismo di depurarsi. Se vi svezzerete dal caffè e da altre
porcherie con cui vi caricavate l'organismo all'inizio della giornata, proverete vitalità e energia in
un modo che vi sembrerà incredibile. Provate per dieci giorni, e costaterete voi stessi i risultati.
Il serto principio di una vita sana riguarda la leggenda delle proteine. Avrete di certo sentito dire
che se una grossa bugia la si proclama a voce alta e a lungo, prima o poi la gente ci crederà. E
questo vale per il meraviglioso mondo delle proteine; mai è stata raccontata menzogna più
grossa di quella stando alla quale gli esseri umani, per mantenere un ottimo stato di salute e di
benessere, richiedono una dieta altamente proteica.
E probabile che ne siate convinti; c'è chi dalle proteine si aspetta un aumento del proprio livello
energetico, altri ritengono che le proteine significhino aumento della resistenza, altri ancora che
rafforzino le ossa. In realtà, un eccesso proteico comporta effetti diametralmente opposti in
ognuno di questi casi.
Vediamo un po' qual è il quantitativo di proteine di cui si ha effettivamente bisogno; e quando
ritenete che questo sia massimo? Probabilmente durante l'infanzia. Ora, la natura ha inventato
un alimento, il latte materno, che fornisce al bambino tutto ciò di cui ha bisogno. Ebbene, il latte
materno contiene i12,38% di proteine alla nascita. Percentuale che in capo a sei mesi si riduce
all'1,21,6%. Niente di più, e dunque da dove avete ricavato la convinzione che gli esseri umani
hanno bisogno di massicci quantitativi di proteine?
In realtà, nessuno ha un'idea precisa della quantità di proteine di cui abbisogniamo. Dopo un
decennio di studi sull'argomento, il dottor Mark Hegstead, già docente di scienze
dell'alimentazione alla Facoltà di medicina dell'Università di Harvard, è giunto alla
constatazione che la maggior parte degli esseri umani si adatta a qualsivoglia assunzione di
proteine si metta loro a disposizione. Inoltre, persino studiosi come Frances Lappé, autrice di
Diet for a Small Planet, che per quasi un decennio si è fatta assertrice dell'idea di una dieta a
base di legumi intesa a procurare all'organismo tutti gli aminoacidi essenziali, ora riconosce di
essersi sbagliata, e dice che non è necessaria una combinazione di proteine e che una dieta
vegetariana sufficientemente equilibrata basta ad assicurare il necessario apporto proteico.
Stando alla National Academy of Sciences, il maschio americano adulto ha bisogno di 56
grammi di proteine al giorno. In un rapporto della International Union of Nutritional Sciences, si
legge che il fabbisogno di proteine per i maschi adulti varia, a seconda dei paesi, da 39 a 110
grammi al giorno. Come si vede, nessuno ha le idee molto chiare in merito. Perché si avrebbe
bisogno di tante proteine? Presumibilmente per sostituire quelle che si perdono. In realtà, però,
attraverso l'escrezione e la respirazione se ne eliminano solo un minuscolo quantitativo. E
allora, da dove sono state ricavate queste cifre?
Ci siamo messi in contatto con la National Academy of Sciences e abbiamo chiesto come sono
arrivati ai loro 56 grammi. In effetti, dalla loro letteratura risulta che ne bastano solo 30, eppure
gli studiosi di quell'istituto raccomandano di assumerne 56 grammi. D'altra parte, essi stessi
affermano che un'eccessiva ingestione di proteine sovraccarica il sistema urinario e provoca
affaticamento. E allora, come mai si spiega che raccomandino un quantitativo maggiore di
quello a loro stesso dire indispensabile? Stiamo ancora aspettando una risposta soddisfacente.
Qual è il più efficace marketing che ci sia? Quello che riesce a far credere al pubblico che, se
non usa certi prodotti, rischia di morire. Ed è proprio quel che è accaduto con le proteine. Sono
state le aziende che campano con la vendita di alimenti e prodotti ricchi di proteine a inventare
questa leggenda.
Analizziamo la faccenda un po' più attentamente. Da dove viene l'idea che le proteine
rappresentino una fonte di energia? Le fonti energetiche dell'organismo sono costituite in primo
luogo dal glucosio che proviene da frutta, verdura e germogli, e secondariamente dagli amidi e
dai grassi. Sicché, le proteine a questo non servono. Servono forse ad aumentare la resistenza
Iell'organismo? Ancora una volta, falso. Un eccesso proteico carica l'organismo di sostanze
azotate che causano fatica. Le proteine assicurano ossa robuste? Sbagliato anche questo:
l'eccesso proteico è sempre collegato all'osteoporosi, che come è noto comporta
l'indebolimento e l'assottigliamento delle ossa. L'ossatura più robusta che sia dato di incontrare
sulla terra è quella di erbivori e vegetariani.
Potrei fornirvi cento motivi del perché ingerire proteine è una delle cose più sbagliate che si
possa fare, dirvi per esempio che uno dei sottoprodotti del metabolismo proteico è
l'ammoniaca, e aggiungere due altre considerazioni. In primo luogo che la carne contiene forti
quantitativi di acido urico il quale è uno dei prodotti di scarto o di escrezione dell'organismo,
frutto del metabolismo delle cellule viventi. I reni estraggono l'acido urico dal sangue e lo
inviano alla vescica perché esca con le urine; ma se l'acido urico non viene rimosso
prontamente e totalmente dal sangue, una parte di esso si deposita nei tessuti, provocando poi
l'insorgenza di gotta o di calcoli renali o vescicali. I malati di leucemia di solito presentano
quadri ematici con alti livelli di acido urico. Una bistecca media contiene 0,90 grammi di acido
lirico; l'organismo riesce a eliminare nel corso di una giornata circa 0,5 grammi di acido urico. E
che cosa credete che conferisca il sapore alla carne? Appunto l'acido urico, derivante dagli
animali morti che mangiate. Se ne dubitate, provate a mangiare carne kosher prima che sia
stata insaporita mediante spezie: l'animale macellato in maniera kosher, cioè pura secondo il
metodo ebraico, è privato del sangue, quindi di gran parte dell'acido urico, e la carne priva di
acido urico risulta insapore. t proprio questo che volete introdurre nel vostro organismo, una
sostanza che di norma viene eliminata dall'animale mediante l'urina?
Come se non bastasse, la rame pullula di batteri della putrefazione, germi che proliferano nel
colon. Il dottor Jay Milton Hoffman, nel suo libro The Missing Link in the Medical Curriculum
Which is Food Chemistry in Its .Relationsbip to Body Chemistry, sostiene che "quando un
animale è vivo, il processo osmotico del colon impedisce ai batteri della putrefazione di
penetrare in altre parti del suo corpo. Ma quando l'animale muore, il processo osmotico cessa e
i batteri migrano attraverso le pareti del colon e invadono le carni, rendendole pia tenere."
Sapete benissimo che la came deve essere fatta frollare, e a farla frollare sono appunto i batteri
della putrefazione.
Ecco quanto dicono altri esperti a tale proposito: "I batteri presenti nelle carni sono assai affini a
quelli che si trovano nel letame, e in certe carni fresche sono ancora più numerosi che nel
letame fresco. Tutte le carni vengono infettate da germi del letame quando l'animale viene
ucciso, e il loro numero aumenta quanto piA a lungo la carne sia conservata."
E questo che amate mangiare?
Se proprio non potete fare a meno di ingerire carne, ecco come dovreste comportarvi. In primo
luogo, procuratevi carni di animali che abbiano pascolato allo stato brado, vale a dire senza che
siano stati loro somministrati ormoni per farli crescere e ingrassare. In secondo luogo, riducete
drasticamente il quantitativo di carne che ingerite normalmente: limitatevi a consumarla a un
solo pasto al giorno.
Con questo non voglio certo dire che vi basterà abolire o ridurre la carne per essere in buona
salute, e neppure che se ne mangiate non potete essere sani. Nessuna delle due affermazioni
risponderebbe al vero. Ci sono molti mangiatori di carne che sono più sani di certi vegetariani,
e ciò per la semplice ragione che fra questi ultimi non manca chi mostra la tendenza a credere
che, se non mangia carne, può mangiare qualsiasi altra cosa. E io non sono certo di
quest'avviso.
Tenete tuttavia presente che potete essere più sani e più felici di quanto siate attualmente se
decidete di smettere di ingerire la came e la pelle di altri esseri viventi. Sapete che cosa
avevano in comune Pitagora, Socrate, Platone, Aristotele, Leonardo da Vinci, Newton, Voltaire,
Henry David Thoreau, George Bernard Shaw, Benjamin Franklin, Thomas Edison, Albert
Schweitzer e il Mahatma Gandhi? Erano tutti vegetariani. Personaggi che non costituiscono
certo modelli negativi, vi pare?
I latticini sono forse meglio? Da un certo punto di vista, sono anche peggiori. Ogni mammifero
produce latte che contiene elementi in quantità adeguate alla specie, e molti problemi possono
risultare dall'ingestione di latte di altri animali, mucche incluse. Così, ad esempio, nel latte
vaccino si trovano ormoni della crescita destinati a far sì che un vitello, che alla nascita pesa
una quarantina di chili, due anni dopo pesi sui quattrocinque quintali. Un bambino alla nascita
pesa 2,53,5 chili e ventun anni dopo raggiunge la maturità fisica con un peso oscillante fra i
cinquanta e gli ottanta chili circa. Esistono forti divergenze fra gli studiosi circa gli effetti del latte
e dei latticini; così per esempio, il dottor William Ellis, grande esperto del problema, studioso
degli effetti che queste sostanze hanno sulla circolazione sanguigna, sostiene che chi vuole
procurarsi allergie, deve bere latte; se si vuole intasare l'organismo, si beva latte; e il motivo,
secondo il dottor Ellis, va ricercato nel fatto che pochi adulti riescono a metabolizzare le
proteine del latte vaccino, la principale delle quali è la caseina, indispensabile al metabolismo
del bovino perché questo sia in buona salute. Ma la caseina non è proprio l'ideale per gli esseri
umani; dalle ricerche condotte da Ellis, risulta che bambini e adulti incontrano molte difficoltà
nella digestione della caseina; almeno nei lattanti, oltre il 50% della caseina ingerita non viene
digerita; e quelle proteine solo parzialmente digerite spesso entrano nel circolo sanguigno,
irritando i tessuti e favorendo l'insorgenza di allergie. Alla fine, tocca al fegato il compito di
eliminare tutte le proteine di origine vaccina solo parzialmente digerite, cosa che a sua volta
comporta un superfluo, grave carico dell'intero sistema escretorio, e del fegato in particolare.
Facilmente digeribile dagli esseri umani è al contrario la lactalbumina, la principale proteina
contenuta nel latte umano. Quanto all'apporto di calcio da parte del latte, Ellis sostiene che da
esami del sangue praticati su 25.000 persone, risulta che il pia basso livello di calciemia è
riscontrato in coloro che bevono da tre a cinque bicchieri di latte al giorno.
Sempre stando a Ellis, chi voglia garantirsi un apporto sufficiente di calcio non ha che da
ingerire verdure fresche, burro di sesamo o noci, tutti ricchissimi di calcio e utilizzabili senza
difficoltà dall'organismo. Va inoltre tenuto presente che, se si ingerisce calcio in eccesso, si
corre il rischio che esso si accumuli nei reni dando origine a calcoli, e ne consegue che per
mantenere relativamente bassa la concentrazione di calcio nel sangue, l'organismo deve
eliminare circa 1'80% di quello che viene ingerito. Comunque, ci sono altre fonti di calcio oltre
al latte. Per esempio, le cime di rapa a parità di peso contengono un quantitativo di calcio due
volte maggiore del latte. Stando a molti esperti, gran parte di coloro che ingeriscono troppo
calcio sono per lo meno imprudenti.
Qual è l'effetto principale che il latte ha sull'organismo? Il latte ingerito diviene una massa
mucillaginosa che si indurisce, aderendo a qualsiasi altra sostanza si trovi nell'intestino tenue,
rendendo assai pia difficile il funzionamento dell'organismo. E il formaggio? Non è che latte
concentrato. Tenete presente che per produrre un chilo di formaggio occorrono da quattro a
cinque litri di latte, e già il contenuto di grasso del formaggio costituisce un valido motivo per
limitarne l'ingestione. Se proprio avete voglia di formaggio, tagliatene qualche pezzetto e
aggiungetelo a una insalatona. In tal modo disporrete in abbondanza di un alimento ricco
d'acqua che controbilancerà almeno in parte gli effetti intasanti del formaggio. Per certuni,
rinunciare a questo è anatema, e troppi sono coloro che amano la pizza e i formaggi fermentati.
Yogurt? Fa altrettanto male. Gelato? Non è certo un alimento fatto per tenervi in ottima forma.
Questo non vuoi dire che dobbiate per forza rinunciare a quei meravigliosi sapori, ma potete
mettere delle banane gelate in uno spremifrutta e ottenere qualcosa che abbia il sapore e la
consistenza del gelato ma che fa davvero bene all'organismo.
Se non avete mai sentito dire queste cose a proposito dei prodotti caseari, lo si deve a una
serie di motivi che in parte hanno a che fare con condizionamenti e sistemi di credenze
superati, ma in parte anche con il fatto che, per quanto riguarda gli Stati Uniti, il governo
federale spende circa 2,5 miliardi di dollari all'anno nel trattamento e conservazione dei surplus
caseari. Stando a un articolo apparso sul New York Times i1 18 novembre 1983, la soluzione
cui è ricorso il governo è una campagna promozionale intesa a incrementare il consumo di
questi prodotti, sebbene essa risulti contraddittoria con altre campagne governative intese a
mettere in guardia i consumatori contro i pericoli di un eccesso di grassi. Nei magazzini federali
sono attualmente conservate circa 600.000 tonnellate di latte in polvere, 200 Mila tonnellate di
burro e 4500 tonnellate di formaggi. Per inciso, questo mio non vuole essere un attacco
all'industria casearia. Credo che i produttori di latticini siano tra i più solerti produttori del nostro
paese; voglio semplicemente dire che non intendo consumarne i prodotti se questi non
contribuiscono a mettermi nella mia migliore forma fisica.
Un tempo mi comportavo come forse qualcuno continua a fare tra voi. La pizza era il mio cibo
preferito, credevo proprio di non potervi rinunciare. Ma da quando l'ho fatto, mi sento tanto
meglio, che mai e poi mai tornerei sui miei passi. Provate a eliminare il latte dalla vostra dieta e
a limitare l'ingestione di prodotti caseari per trenta giorni, e giudicate dai risultati fisici che ve ne
verranno.
Tutto questo libro è inteso a fornire al lettore informazioni atte a far si che possa decidere da
solo su ciò che è utile, eliminando ciò che è dannoso. Sperimentate su di voi i sei princìpidel
vivere sano che ho esposto, fatelo per un periodo da dieci giorni a un mese e perché no per
tutta la vita? e vedrete voi stessi se davvero assicurano più alti livelli di energia e una
sensazione di vitalità che vi sarà di aiuto in tutto ciò che farete. Mi sia tuttavia concesso di darvi
un piccolo avvertimento. Se cominciate a respirare in maniera efficace, tale da stimolare il
vostro sistema linfatico, e a combinare correttamente i vostri alimenti, ingerendo cibi che
contengano il 70% di acqua, che cosa accadrà? Ricordatevi ciò che afferma il dottor Bryce a
proposito del potere dell'acqua. Vi è mai capitato di assistere all'incendio di un edificio munito
solo di poche uscite? Tutti si precipiteranno verso le stesse porte, e il vostro organismo agisce
allo stesso modo: comincerà a sbarazzarsi dei rifiuti che vi si sono accumulati per anni,
utilizzando le nuove energie per farlo al più presto possibile. Vi potrà così capitare di sputare
una quantità eccessiva di catarro. Ciò non significa che vi siete beccati un raffreddore, ma che
quel raffreddore ve lo siete "mangiato", nel senso che esso è frutto di anni di abitudini
alimentari assolutamente errate. Il vostro organismo avrà adesso l'energia sufficiente a far si
che gli organi escretori si liberino degli eccessi di prodotti di scarto che prima erano accumulati
nei tessuti e nel sangue, e a qualcuno può capitare che dai tessuti vengano immesse in circolo
tossine sufficienti a causare un lieve mal di testa. Dovrebbe allora ricorrere a una pillola?
Niente affatto! Quelle tossine le volete dentro di voi o fuori di voi? E quell'eccesso di catarro,
preferite che si trovi nel fazzoletto o nei polmoni? Un piccolo prezzo da pagare per corre ere
anni di abitudini igieniche atroci. Nella stragrande maggioranza dei casi, tuttavia, non ci
saranno reazioni negative, ma ci si sentirà come non mai pieni di energia e si proverà uno stato
di benessere senza precedenti.
Come è ovvio, in questo libro non c'è spazio sufficiente per discutere a fondo di diete, per cui
molti argomenti, come grassi animali e vegetali, zucchero e sigarette, sono stati trascurati.
Spero tuttavia che questo capitolo vi sproni a proseguire da soli la ricerca sulla vostra salute
personale. E se desiderate avere maggiori informazioni su come la penso io, potete scrivere al
Robbins Research Institute a Del Mar, California, per avere un elenco di altri materiali che
possono esservi utili, come per esempio ricette; oppure potete mettervi in contatto con la
American Natural Hygiene Society (8138550007), di cui condivido e sostengo i punti di vista.
Tenete presente che il nostro stato fisiologico condiziona le nostre percezioni e i nostri
comportamenti, che ogni giorno che passa si accumulano dati che confermano che il modo di
mangiare degli americani, a base di pessimi alimenti, di fastfood, di additivi e di sostanze
chimiche, ha per effetto che le scorie si accumulano nei.tessuti corporei, ostacolando
l'ossigenazione e alterando il livello bioelettrico dell'organismo, contribuendo agli effetti più
diversi, dal cancro ai delitti. Una delle cose più terrificanti che mai mi sia capitato di leggere
riguardava la dieta di un delinquente minorile abituale, riportata da Alexander Schauss nel suo
libro Diet, Crime and Delinquency.
Per colazione, il ragazzo mandava giù cinque tazze di cioccolata solubile cui aggiungeva
zucchero, una ciambella dolce e due bicchieri di latte. La merenda consisteva di una stringa di
liquerizia di 20 centimetri e di tre salamini. A pranzo, ingoiava due hamburger, patate fritte, altra
liquerizia, un bel po' di fagioli e quasi mai un'insalata. Nel pomeriggio, altra merenda a base di
pane bianco e una tazza di cioccolata. Poi, un panino di burro d'arachidi e gelatina, una lattina
di minestra di pomodoro e un bicchierone di frappé, seguito da una coppa di gelato, un altro po'
di cioccolata, e un bicchierino d'acqua.
Un po' troppo zucchero per un ragazzo, non vi sembra? E qual era il contenuto d'acqua dei cibi
che inghiottiva, e questi erano ben combinati? Una società che concede ai suoi giovani una
dieta anche vagamente simile a questa, evidentemente ha qualcosa che non funziona. Non
credete infatti che quegli "alimenti" influissero sulla fisiologia, e quindi sullo stato d'animo e sul
comportamento del ragazzo in questione? Questi, un quattordicenne, interrogato in merito al
suo comportamento alimentare, ha rilevato i seguenti sintomi: la sera si addormentava, poi
però si svegliava e non riusciva più a riprendere sonno. Soffriva di mali di testa e di pruriti,
aveva la sensazione che qualcosa gli camminasse sulla pelle, stomaco e intestini erano
malfunzionanti; era facile agli ematomi; aveva spesso incubi; gli girava la testa, aveva
sudorazioni fredde e attacchi di debolezza; se non mangiava di continuo, provava fame e si
sentiva venir meno. Ancora: aveva una pessima memoria; aggiungeva zucchero a gran parte di
ciò che mangiava o beveva; era inquieto; non riusciva a lavorare in fretta, e non sapeva mai
prendere decisioni; si sentiva depresso, continuamente preoccupato e confuso. Bastava un
nulla per rattristarlo profondamente, esagerava cose da nulla e si arrabbiava con facilità; si
sentiva spaventato e nervosissimo; facilmente emozionabile, scoppiava in lacrime senza
motivo.
C'è da meravigliarsi che, in queste condizioni, il ragazzo manifestasse comportamenti
criminali? Per fortuna, lui e molti altri suoi simili attualmente stanno cambiando radicalmente il
proprio comportamento, non già perché abbiano subito condanne detentive, ma perché una
causa importante del loro atteggiamento, la loro condizione biochimica, è stata cambiata
mediante una dieta. Il comportamento criminale non è soltanto "nella mente": le variabili
biochimiche influiscono sullo stato d'animo e quindi sul comportamento. Nel 1952 James
Simmons, preside della Facoltà di igiene dell'Università di Harvard, ha dichiarato che è
"imprescindibile la necessità di un nuovo atteggiamento nelle ricerche sulle malattie mentali...
Non è escluso che oggi si sprechino troppo tempo, energie e denaro cercando di ripulire i pozzi
neri della nostra mente, mentre sarebbe più proficuo cercare di scoprire e rimuovere le
specifiche cause biologiche delle patologie mentali."
Può darsi che la vostra dieta non abbia fatto di voi un criminale, ma perché non abbracciare
uno stile di vita che vi permetta di essere quasi sempre in condizioni fisiologiche produttive?
Da molti anni a questa parte ho goduto di uno stato di perfetta salute. Ma il mio fratello minore
nello stesso periodo si è sentito sempre stanco e in preda a malesseri. Ne abbiamo parlato
assieme più volte e, visti i cambiamenti avvenuti in me negli ultimi sette anni, ha deciso di
cambiare anche lui. Ma, com'è inevitabile, si è trovato di fronte a gravi ostacoli quando ha
tentato di cambiare abitudini dietetiche, e sono insorti in lui desideri ardenti di cibi
assolutamente sconsigliabili.
Soffermatevi un momento a riflettere. Come nasce in voi un desiderio ardente? Be', tanto per
cominciare dovete rendervi conto che esso non nasce spontaneamente, ma che voi lo create
col vostro modo di rappresentarvi le cose. D'accordo, in gran parte si tratta di un processo
inconscio. Tuttavia, perché vi mettiate in condizioni tali da provare un intenso desiderio di un
certo tipo, dovete creare una rappresentazione interna di tipo particolare. Ricordatevi che le
cose non accadono semplicemente e che ogni effetto ha una causa.
Mio fratello nutriva un desiderio sfrenato o, se preferite, si era fatto un feticcio dei polli fritti della
catena Kentucky Fried Chicken. Gli capitava di passare in auto davanti a uno dei ristoranti della
catena, e subito sorgeva in lui il ricordo del pollo fritto, gli pareva di sentirselo croccante in
bocca (submodalità cinestesichegustative), pensava al calore e alla consistenza del cibo che gli
scendeva nell'esofago. Gli bastavano pochi istanti di rievocazione del genere, e di insalate
neppure più da parlarne quel che voleva era solo pollo fritto. E così, un bel giorno, poco dopo
che avevo scoperto il modo di servirmi delle submodalità per promuovere cambiamenti,
finalmente mio fratello mi ha chiesto di aiutarlo a controllare i suoi impulsi che ne minavano
abitudini dietetiche e salute. Gli ho chiesto di crearsi una rappresentazione interna di se stesso
intento a mangiare un pollo fritto, e subito gli è venuta l'acquolina in bocca. Ho poi voluto che
mi descrivesse dettagliatamente le modalità visive, uditive, cinestesiche e gustative della sua
rappresentazione interna. Era un'immagine che si formava a destra in alto, di grandezza
naturale, mobile e a colori. Sentiva se stesso commentare: "Mmm, come è buono!"
Apprezzava la croccantezza e il calore del pollo. Poi gli ho chiesto di rappresentarsi il cibo che
detestasse maggiormente, qualcosa che gli desse la nausea al solo pensarci, ed erano le
carote. (Questo già lo sapevo, perché ogni volta che mi vedeva bere succo di carote
impallidiva.) Gli ho chiesto di descrivermi dettagliatamente le submodalità delle carote.
Dapprima non voleva neppure pensarci, gli veniva il voltastomaco, diceva che le carote erano
in basso a sinistra, che erano scure, un po' più piccole del naturale, un'immagine ferma, una
sensazione fredda. Quanto alla rappresentazione uditiva, essa suonava: "Che roba disgustosa!
Non ci penso neanche, a mangiarle. Le detesto." Le submodalità cinestesiche e gustative
erano di qualcosa di molle (per lo più stracotto), fetido, mucillaginoso, con un sapore di roba
marcia. Gli ho ordinato di mangiarne un po' mentalmente, e ha cominciato a sentirsi davvero
male, a dire che non ce la faceva. Gli ho chiesto allora: "Se lo facessi, che sensazioni avresti in
gola?" La sua risposta è stata che gli sarebbe venuto da vomitare.
Scoperte così esattamente le differenze fra il suo modo di rappresentarsi il pollo fritto e le
carote, gli ho chiesto di sostituire all'improvviso le rispettive sensazioni, allo scopo di contrarre
abitudini alimentari più sane. E lui si è detto disposto a farlo, ma con un tono pessimistico quale
di rado mi è capitato di sentire. L'ho indotto a sostituire tutte le submodalità, a prendere
l'immagine del pollo e spostarla su e giù a sinistra e immediatamente gli si è dipinta in volto
un'espressione di disgusto. Gli ho fatto oscurare l'immagine, riducendola e trasformandola in
un'istantanea, mentre si diceva, con il tono di cui si era servito in precedenza per le carote:
"Questa roba è disgustosa, non posso proprio mangiarla, la detesto." Gli ho fatto prendere
mentalmente il pollo, sentire quant'era molle, avvertire il sapore del grasso fetido, sfatto,
marcescente, e mio fratello ha ricominciato a sentirsi male. Gli ho detto di mangiarne un pezzo,
e ha opposto un rifiuto. Perché adesso il pollo inviava al suo cervello gli stessi segnali che
prima gli venivano dalle carote, per cui provava le stesse sensazioni. Alla fine gli ho ordinato di
inghiottire un pezzo di pollo e lui: "Sto per vomitare."
Poi sono passato alla rappresentazione delle carote facendo esattamente il contrario. Gliene ho
fatto portare l'immagine a destra, a grandezza naturale, ben illuminata, con i colori esattamente
a fuoco, mentre diceva a se stesso: "Mmmh, com'è buono," e le mangiava e ne avvertiva la
consistenza calda e croccante. Adesso le carote gli piacevano. Quella sera siamo usciti a cena
e per la prima volta dacché é adulto ha ordinato carote; e non solo gli sono piaciute, ma
andando al ristorante siamo passati davanti a uno dei punti di vendita della catena Kentucky
Fried Chicken senza che provasse il desiderio di entrarvi. E da allora ha mantenuto le nuove
abitudini dietetiche.
Qualcosa di simile sono riuscito a fare, nel giro di cinque minuti, con mia moglie Becky,
inducendola a sostituire le submodalità del cioccolato dolce, ricco, cremoso con quelle di un
alimento che le dava la nausea, le ostriche limacciose, scivolose, fetide... e da allora non ha
più assaggiato il cioccolato.
I sei princìpiesposti in questo capitolo possono diventare anche i vostri per assicurarvi la buona
salute cui aspirate. Immaginatevi come sarete tra un mese, se avrete davvero seguito le norme
e i concetti che ho illustrato.
Figuratevi la persona che sarete una volta mutata la vostra biochimica mangiando e respirando
nella maniera appropriata. E che ne direste di cominciare la vostra giornata con dieci profonde,
pulite, forti respirazioni che conferiscano vigore a tutto il vostro organismo? Che ne direste se
cominciaste ogni vostra giornata sentendovi pronti, gioiosi, in pieno controllo dei vostro
organismo? Se cominciaste a mangiare alimenti sani, disintossicanti, ricchi d'acqua, e la
smetteste di ingerire la carne e i latticini che intasano il vostro organismo? Se cominciaste a
combinare i vostri alimenti in maniera appropriata, onde disporre dell'energia necessaria per le
cose che davvero contano? Se ogni sera andaste a letto con la sensazione di aver
sperimentato una condizione di vitalità tale da permettervi di essere tutto ciò che volete? Se
foste sicuri di vivere in maniera salubre, pieni di insospettate energie?
Se immaginate quella persona, e vi piace ciò che vedete, vuol dire che tutto quel che vi offro é
alla vostra portata. Ci vuole solo un po' di autodisciplina e neppure tanta, perché una volta
liberativi delle antiche abitudini non tornerete più a esse. Ogni sforzo disciplinato comporta
molteplici compensi. Sicché, se vi piace quello che vedete, fatelo. Cominciate oggi stesso, e la
vostra esistenza cambierà per sempre.

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