Il re della tirata, lo stacco da terra, ancora una volta ha meritato la giusta ribalta nell'ormai consueto appuntamento di tarda primavera, il trofeo "Deadlift" della FIBAt, nato quasi per gioco e giunto quest'anno alla sua settima edizione.
Parlare di gare promozionali di pesi, in Italia, vuol dire quasi sempre riferirsi alla bench press: competizioni amatoriali di distensione su panca se ne trovano molte, pure tecnicamente valide e talvolta con date di svolgimento concomitanti.
Ma per lo stacco non è cosi. Al di fuori del rigoroso circuito ufficiale FIPL, dove predomina il Campionato Assoluto, "l'alzata della morte" rievoca echi di sollevatori lontani, dispersi nelle tundre dell'Est Europa o raffiguranti mastodontici lifters americani.
Nonostante ciò, in Italia si "stacca"; non solo sulle pedane regolamentari di quelle squadre votate all'agonismo ma pure di nascosto, nelle palestre verso l'approssimarsi dell'orario di chiusura, nelle home gym spartane, in cantine più o meno confortevoli, perfino in qualche impensabile salotto soggiorno adeguato alla bisogna nonché tra amici, che si radunano avendo in comune la passione per lo sport del ferro.
Proprio per intercettare questa intrigante e impellente necessità di una lotta impari contro la legge di gravità, per vivere con grinta, entusiasmo, passione e sano agonismo una sfida alla forza pura, per questo ed altro, insomma, è sorta questa manifestazione promozionale di stacco da terra che, periodicamente, replichiamo e disputiamo a Roma o dintorni.
Conscio tuttavia del fatto che i gestori del Circolo Sportivo dove alleno non avrebbero sopportato un'ulteriore rottura del parquet very fitness tipico delle sale di aerobica
, dopo due esperienze sfavorevoli in tal senso (2008 e 2010), ed altrettanto consapevole del proverbio che impone il ^non esserci due senza tre^
, pure quest'anno ho preferito l’esilio coatto - forte di un'analoga esperienza al Palazzetto di Antrodoco (RI) nel 2009 - indirizzandomi verso l'ospitale ed amena cittadina di Pomezia nell’hinterland pontino ed al locale Palazzetto dello Sport.
L'occasione mi è stata peraltro fornita dal master Imerio - meglio noto come il T-Doc, ossia Tony's Doctor - che svolgendo sul posto la professione di medico cardiologo, ha mediato con sapienza verso questa favorevole soluzione.
I problemi, in realtà, sussistevano comunque poichè, oltre a non poter assolutamente calpestare il parquet in uso alla compagine di basket,
la situazione ha obbligato me e pochi volenterosi masochisti (tra cui Omar/Powermechanic con il furgone AVIS per la logistica
) ad incollarsi oltre 8 quintali tra dischi, bilancieri, pedane, luci e quant'altro per un carico-scarico ed un trasporto A/R non meno faticoso del contest medesimo, ancorchè senz'altro più ascrivibile al sistema lattacido ed aerobico piuttosto che a quello del creatin fosfato.
Tant'è, domenica 22 maggio la sala è allestita, la pedana è austera e minacciosa sotto una cupola afosa ed i soliti Flic & Floc sono pronti al consueto sacrificio umano
: il sottoscritto, il ricordato OmarJ, Giorgio Agostinoni in arte Boy George, M.Pia Salemme, Paolo Petrongari detto "il Petra" ed in aggiunta - stavolta - il preziosissimo contributo al pc di Stefano/Psico, impossibilitato a gareggiare per infortunio ed immolatosi pertanto all'inevitabile martirio.
56 atleti partecipanti effettivi e dunque un tetto secondo di poche unità soltanto all'edizione 2009, in rappresentanza di 8 squadre, tra le quali sodalizi di prim'ordine: su tutte la SS Lazio e la Roma RNP , inoltre il Club Vinci, il Blue Team di Albano, la New center Line di Napoli, il Team Caruso, la Gin Tonic di Latina e naturalmente la società ospitante, cioè la Selezione dell'Atletica Pesante che, per l'occasione, sceglieva al solito il goliardico appellativo di T-boys!
Tra le donne la presenza di alcune atlete in odore di Nazionale e quella contemporanea di altre promettenti e di gradevole presenza
alzava subito il livello tecnico della gara: Roberta Monaco vinceva con 135kg. raw su 51bw l'Assoluto femminile davanti alle compagne di squadra, Anna Maria De Felice (120/50kg.) e Sara Del Duca, che totalizzava pure la massima alzata femminile con 160kg.
Monaco e Del Duca si aggiudicavano anche, rispettivamente, le categorie -52 e +63 femminili, mentre la categoria -63kg. donne era appannaggio di Manuela Masci della Lazio, con un'alzata di 117.5/58.3 di bw.
Pingue il gruppo di cadetti (under 18) e Juniores (under 23), forte in pedana di ben 14 elementi complessivi: tra gli juniores, il primo posto andava al "Tony's" SuperMario, con 185/63kg., davanti ad Antonio Contenta della Roma e all'altro T-boys, Federico alias Sherry alias Bimbomix, che valicava da raw i 200kg. suo precedente personale geared.
Tra i master, Francesco Morese della Gin Tonic con 225/85.7kg. sopravanzava Claudio Viola del Club Vinci, mentre nei supermaster (over 50) era proprio il T-Doc con una puntigliosa alzata di 190/73.1 a dominare la categoria.
Nelle categorie seniores, distribuite sempre a tabella Wilks in tre raggruppamenti di peso corporeo, il napoletano Cucciniello vinceva nei -74kg. mentre il romano Emanuele Prudenzi, con un pregevolissimo 260kg. ottenuti raw a 90.7bw, conquistava il primo posto nei -93kg. oltre alla vittoria nell'Assoluto raw maschile; nei +93 maschili, il massiccio Nigro (115 kg. di bw) vinceva stabilendo con 270kg. la massima alzata delle categorie unequipped.
Spettacolare la gara degli "Specialist", vale a dire le due categorie (-93 e +93) appositamente costituite e così denominate per gli atleti provvisti del corpetto e dell'attrezzatura ufficiale di supporto prevista dal regolamento internazionale; 9 atleti con diversi nomi noti e le tre società della capitale rappresentate: il navigato EnricoPL, il promettente junior Di Martino e il poderoso Farina (122kg. di bw) in rappresentanza della Lazio, Damiano/Powerchef, Jacopo/Hencas e AlePL per i T-boys, poi Sanasi, D’Abundo e De Santis della Roma.
Proprio Simone Sanasi si aggiudicava la 3^ statuetta della giornata, ossia il 1° posto dell'assoluto specialist, con il superlativo stacco di 300kg. a soli 83kg. di bw, mentre Emidio Farina realizzava la massima alzata di tutta la manifestazione con 315kg., mancando solo di un soffio la chiusura nella terza prova a 320.
Il mio ringraziamento più sincero è rivolto a ciascuno degli atleti partecipanti, che sono - tutti a parimerito e nessuno escluso - gli autentici vincitori del contest; inoltre, all'impareggiabile gruppo degli amici, dei colleghi e dei miei ragazzi su cui so di poter contare in ogni occasione e senza i quali mi sarebbe impossibile organizzare anche soltanto la Coppa del mio condominio; infine ai neofiti, agli amatori, ai giovanissimi presenti, non soltanto in pedana ma ad assistere i loro amici, compagni di squadra e familiari nel backstage e perfino tra gli spettatori; perchè tutti insieme rappresentano la linfa vitale di un'attività sportiva che vive e cresce accompagnando il gioco ed il divertimento ad un confronto vero e ad una lotta leale, che lascia a noi, al termine di tutto e nonostante gli sforzi e le fatiche, il gusto di voler proseguire ancora questa splendida ed affascinante avventura.
Veramente grazie a tutti voi