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 FEEDBACK DAL TRAINING CAMP DI MILANO

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ado gruzza

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MessaggioTitolo: FEEDBACK DAL TRAINING CAMP DI MILANO   FEEDBACK DAL TRAINING CAMP DI MILANO EmptyVen Giu 03, 2011 5:47 am

Queste le opinioni di chi è venuto.
Penso che i Camp siano l'iniziativa più importante messa in piedi dalla FIPL. Molto più importante da un certo punto di vista dei superblockbuster come il corso e i seminari teorici che hanno avuto enorme successo in questo ultimo anno e mezzo.
Qui, nella capacità di eseguire le alzate, c'è un deficit spaventoso tra gli strength specialist in Italia. Qui c'è la FIPL, nessun altro.

Il Training Camp è stato l'occasione perfetta per far esaminare la
propria esecuzione dei "big 3" da tecnici preparati e in grado di dare
una risposta ad ogni domanda. Una giornata dedicata unicamente alla
tecnica: pratica pura e nient'altro. Si è preso in esame ogni aspetto
di ciascuna alzata per impostarne la giusta esecuzione, fondamentale
in ottica agonistica e non. Ognuno ha avuto la possibilità di
concentrarsi sui propri aspetti critici di squat, panca, stacco e
all'occorrenza di affrontare la diversa dinamica in presenza di
carichi massimali.
Personalmente ho trovato tangibile la differenza mettendo a punto
un'alzata corretta, tale da percepire il movimento in modo fluido e
spostare il carico con efficacia. 5 e 10kg guadagnati su massimali
recentissimi di (rispettivamente) squat e panca danno un'idea della
necessità di perfezionare l'esecuzione dei fondamentali.
L'acquisizione di una tecnica ottimale richiede anni di pratica;
incontri come il Camp hanno il pregio, tra gli altri, di impostare il
cammino dell'atleta sulla "rotaia" giusta per un proficuo lavoro a
lungo termine.
Giuseppe

"ho frequentato il corso sabato scorso e ne sono rimasto davvero soddisfatto
l'approccio è stato molto tecnico e professionale per quanto "informale"
gli istruttori, molto preparati, sono stati pazienti e disponibili
credo che questo corso dia le basi per poter fare un salto di qualità notevole a chi lo frequenta...adesso sta a me mettere in pratica quanto imparato: come spesso mi è capitato da quando frequento questo ambiente sono rimasto ammirato dalla passione e dall'energia che i tecnici FIPL hanno riversato"

Claudio

Ciao Ado.

Io, la settimana dopo il corso, mi sono messo subito all'opera. Come un bambino al quale hanno regalato un nuovo giocatolo non ho potuto resistere dal giocarci.
Devo ammettere che ero venuto al corso un po' timoroso, ma ne sono uscito soddisfatto. Nello stacco non dovrei "sculare" più (la prova del nove la farò quando salirò con il carico), finalmente riesco a portare il mio culone sotto alla linea delle ginocchia nello squat, nella panca invece ho ancora molto da lavorare.
Per me le frasi "zen" ("non sollevare il peso, ma affossati", "non devi portare giù il bilanciere, ma porta il petto al bilanciere", "spingi con i piedi") sono state più chiare di mille dimostrazioni.

Il problema di riproporre squat e panca al di fuori del corso è il materiale della palestra (nello stacco anche se non si ha il disco da 25 si trova la soluzione). In molti centri non c'è la possibilità di prendere un bilanciere all'altezza delle spalle; mentre le panche sono avvolgenti e i due punti per appoggiare il peso sono ad un'altezza universalmente scomoda (io mi immagino lo scienziato che ha deciso le misure "mettiamolo 2mm più in alto così uno sotto i 170cm non ci arriva ed uno sopra i 180 se lo ritrova all'altezza dei gomiti" un abbraccio
Lorenzo

Ciao Ado,
con gioia e senza disturbo ti scrivo quelle che sono state le mie impressioni sul training camp.

Riguardo all'attrezzatura non c'era niente da dire, il meglio del meglio che si riesca a trovare in Italia.
Rack, bilanceri e pesi di qualità indiscussa.
Gli allenatori, senza fallo (ndr mi hanno preso per il culo per questo) tra le persone più capaci tecnicamente nel nostro settore. Umili, divertenti, in grado di valutare le
problematiche di un atleta solo guardandolo allacciarsi le scarpe.

In questo settore, dove i guro spuntano fuori come i funghi, il lavoro svolto dalla fipl è davvero
impareggiabile. Sono rimasto davvero contento ma per chiarirci le idee, voglio mettere dei numeri:

A febbraio, prima del corso fipl facevo uno squat da schifo con 90 kg, niente panca (solo parallele con sovraccarico) e
staccavo 160 kg. Oggi, a distanza di 3 mesi ho 115kg di squat, 120 kg di panca piana e 175 kg di stacco.
Non aggiungo altro.

Giacomo

Domenica 22 maggio ore 7.15 si parte da casa per recarsi a San Zenone sul Lambro per partecipare al training camp e vedere di migliorare un po’ questa maledetta tecnica che in nessuna palestra ti sanno spiegare, notte quasi in bianco per un simpaticissimo virus intestinale ma chissenefrega.
Sono uno dei primi ad arrivare, poi incontro Alessio che mi offre un caffè e ci si reca al camp, che è poi un campo da tennis al coperto dove è stato portato tutto il necessario per effettuare le 3 alzate.
Si comincia con lo squat, ci si divide in 2 gruppi da 4, io la mattina sono con Ado, poi il pomeriggio ci s’invertirà.
Cominciamo a macinare serie, accidenti la prima con il bilanciere scarico è veramente difficile, non ci sono abituato, poi i carichi aumentano, difetti evidenti: (miei) non incastro mai le ginocchia, ma parto molle, non apro bene le ginocchia e scendo troppo seduto, i carichi aumentano fino ad arrivare a (mi pare) 135 kg, qui una singola schifosa, molto sopra il parallelo (comunque finirà in una tesi).
Pausa pranzo, panino e caffè e si ricomincia.

Panca: anche qui con il bilanciere scarico è un dramma, non capisco bene dove sto andando, Ado mi fa notare, ma lo sapevo già, che la mia propriocezione è praticamente nulla.
Anche qui tendo a partire molle e non incastrato, ma comunque è l’esercizio che mi viene meglio, stamattina sento dei DOMS al gran dorsale, Ado mi diceva di frenare la discesa con il dorsale, forse l’ho fatto. Una cosa che mi mancava proprio era prendere aria prima di iniziare la discesa, facendolo la compattezza aumenta esageratamente.

Stacco:
si fa tutti insieme
E qui vengono le note super-dolenti, è l’esercizio dei 3 che ho fatto meno in vita mia quindi quello più deficitario, penso che dovrò stare qualche mesetto con carichi bassi per sentire l’iperstensione della schiena e il lavoro di pancia fino a farli diventare naturali. Io di base la forza ce l’ho quindi è tutta una questione di miglioramento tecnico.

Secondo giro di squat, parto con la prima serie e percepisco, poi me lo confermano anche gli altri, un netto miglioramento rispetto alla mattina, parto con un buon incastro, le ginocchia tese mi vengono naturali, scendo e salgo molto meglio. Il grosso problema è che quando i carichi salgono tendo a ruotarmi un po’ (molto) verso destra e quindi salgo non in asse. Con un paio di scarpe da squat, potrei anche scendere meno seduto.

Seconda panca, anche qui il gesto è più naturale del pomeriggio, nonostante siamo tutti “cotti” chiedo ad Alessio a fine seduta di fare qualche singola con alto carico, faccio una doppia con 120 kg , una singola con 125 e una con 130, e mi sembrano stranamente facili, boh (c’è da dire che in palestra la panca è completamente diversa, più alta e “scomoda” qua mi trovo molto meglio).
Fine della giornata, due chiacchiere, doccia fredda temprante, l’acqua calda non c’è, e si ritorna alla Smart pronti per il viaggio di ritorno, stanco ma felice e soddisfatto.

Un ringraziamento ad Ado ed Alessio, per la competenza, disponibilità e simpatia e a tutti i colleghi del corso.
Sono molto soddisfatto (peccato non aver potuto fare anche il sabato)anche per la metodologia di lavoro, fare una sessione di panca e squat con Ado e poi con Alessio è stato molto utile, due occhi diversi sono molto importanti, magari uno focalizza più l’attenzione su un aspetto piuttosto che un altro ed insieme ti danno una visione completa di quello che poi dovrai tentare di mettere in pratica.
Molto bello il momento in cui Alessio spiegava che ai suoi atleti non fa fare sempre il fermo al petto e, un secondo dopo averlo detto, si è sentito Ado dall’altra parte della sala “tuonare” il fermo va fatto sempre!

Considerazioni aggiuntive odierne:
sto provando a mettere in pratica i vostri consigli:
panca, mi sento molto più compatto, va sicuramente meglio.
squat e stacco, ok, la teoria c'è tutta ma da qui a metterla in pratica.....
ho abbassato i carichi ma ancora ho grossi problemi, primo su tutti mi capita molto spesso di avere dopo le sedute di squat e stacco un dolore alla bassa schiena localizzato nella parte destra (lo stesso dolore che avevo quando con la bici da corsa superavo le due ore di pedalata). probabilmente si tratta di un problema posturale, sto facendo delle riprese dello squat viste da dietro ed in effetti, come mi avevi fatto notare, tendo a salire "storto".
per cui prima di affinare la tecnica devo risolvere questo problema (hai da darmi delle dritte?)
Comunque sono rimasto soddisfattissimo su tutto, ovviamente insegnare i 3 movimenti in una giornata è impossibile ma mi avete veramente dato delle dritte importanti.
Adesso l'importante è meccanizzare il gesto (e qui sarà mooolto lunga) ed eliminare piano piano i difetti maggiori
Comunque al prossimo Training Camp torno sicuramente!
Ciao Ado e grazie

Daniele

Ciao Coach, dopo il camp la tecnica è decisamente decollata. ovvio che
sia duro metabolizzare tutta la mole d'informazioni che avete fornito.
Il camp è sicuramente un'arma vincente nel quadro della formazione. IO
ti suggerirei di attuarne un secondo (di 2° livello) per ricontrollare
gli allievi..
Buono il sistema di scambiare gli insegnanti..mi è piaciuto insomma tutto...
Fabio





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