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 History 1) - Sandro Rossi - Il Presidente del new deal del PL azzurro

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MessaggioTitolo: History 1) - Sandro Rossi - Il Presidente del new deal del PL azzurro   History 1) - Sandro Rossi - Il Presidente del new deal del PL azzurro EmptyGio Ott 25, 2012 1:22 pm

SANDRO ROSSI

- Il Presidente del New Deal del powerlifting azzurro




Potrebbe sembrare troppo impegnativo questo titolo e la conseguente definizione, tuttavia non ho motivi di incertezza nell’affermare che Sandro Rossi abbia rappresentato da oltre un decennio e tuttora sia l’uomo del nuovo corso del powerlifting nazionale, colui che lo ha tirato fuori dagli angusti confini di un’attività amatoriale ed episodica, di nicchia, vista con sospetto non solo al di fuori dell’ambito sportivo ma persino dagli stessi cultori dei pesi e frequentanti le palestre, quasi schivato come un’eredità di altre tradizioni, americane o dell’est Europa.


Ho conosciuto Sandro nel 1996, presentatomi al Campo Comunale dell’Acquacetosa di Roma dal nostro comune amico Giorgio Agostinoni. All’epoca mi dividevo tra il biathlon atletico, sotto egida AINBB e la bench press, già in ambito FIPL.
L’ho incontrato per qualche tempo solo occasionalmente ma ne ho subito apprezzato l’entusiasmo partecipativo, l’approccio diretto verso tutte le tematiche sportive e la conoscenza dei meccanismi allenanti di un settore - quello delle alzate di potenza – allora lasciato a metodologie spesso approssimate, note a pochi intimi, perlopiù circondato da un alone di mistero d’oltre cortina e d’oltre Oceano ed essenzialmente molto poco studiato.
Lo chiamai, proprio nell’anno in cui divenne Presidente FIPL, per tenere un corso agli aspiranti arbitri di bench press che volevo formare in ambito AINBB, sempre insieme all’amico Giorgio. Poi lo coinvolsi nuovamente, nel 2006, in qualità di docente nel settore strength conditioning ad un corso istruttori che organizzavo con la sigla di un’Ente di promozione sportiva del CONI.
Man mano che aumentai il mio impegno con il Pl e dunque con la FIPL, da atleta ad arbitro, da allenatore a dirigente di squadra, mi sono reso conto dal vivo di certi meccanismi propri di questo mondo sportivo ed ho ancora di più compreso il ruolo trainante, fondante ed ufficiale rivestito da Sandro e come, grazie a lui e ad altri, la federazione non si sia limitata a sopravvivere ma si sia sviluppata fino a raggiungere le cifre e la struttura che ne apprezziamo ora nonché il riconoscimento anomalo – poiché fuori dal Comitato Olimpico Nazionale – ma proprio per questo ancor più significativo, di un Comitato Internazionale Olimpico (CIO), per il tramite della federazione internazionale (IPF).



Dalle parole in presa diretta di Sandro Rossi, che seguiranno nel presente articolo, avrete modo di comprendere le difficoltà attraversate da un gruppo dirigente che ha cercato dapprima di navigare a vista per aspettare tenace i momenti propizi, dopo di porre le basi solide di un’Organizzazione da cui non si poteva prescindere per edificare, mattone dopo mattone, con pazienza e tenacia, quella FIPL che oggi gratifica tutti noi, senza per questo doversi sentire arrivarti e realizzati.
Vediamo alcune note e passaggi essenziali dell’attività atletica e sportiva del Presidente:
- Nato nel 1952, Sandro Rossi è dal 2000 l’attuale Presidente della FIPL
- Con la collaborazione di uno staff di prim’ordine ha portato in questi ultimi anni la FIPL che è sinonimo di powerlifting in Italia, ai massimi livelli.
- Raggiunge il culmine della sua carriera atletica allorché viene incoronato Campione del Mondo Master 2 ai Campionati Mondiali IPF svoltisi in Texas nel 2006, con alzate veramente notevoli: squat 280, panca 135, stacco 280 per un totale di 695kg. Precedentemente nel 2005 a Trencin (in Slovakia) aveva stabilito il record Mondiale M2 di Squat con 290.500 ed il record europeo M2 di stacco con 293kg.

Ecco ora un breve riassunto del suo carnet sportivo nella FIPL/IPF/EPF fino al prestigioso coronamento con l’oro mondiale:
1993 - Campionati Italiani Assoluti a Melegnano (MI), gara di debutto in FIPL cat. –100 tot. 687.5 – 1° classificato.
1993 - Campionato Mondiale IPF a Jönköping (Svezia), record italiano master 1 di squat cat. –100 con 275,5kg.
In quell'occasione un infortunio alla spalla, durante il riscaldamento, lo costrinse ad una mera presenza nella prova di panca;
13° posizione finale ma grande soddisfazione per aver gareggiato contro dei mostri sacri dell’epoca.
1997 - Europeo Master, Usti Nad Labem, (Rep. Ceca) Cat. –90
2000 - Mondiale Master, Usti Nad Labem, (Rep. Ceca) Cat –90
2002 - Mondiale Master, Vila Maria (Argentina) cat. –100
2004 - Europei Master, Havirov, (Rep. Ceca) tot. 685 1° classificato master 2 cat.-90
2005 - Europei Master, Trencin, (Rep. Slovacca) cat.-90 record mondiale master 2 di squat 290.5kg, europeo di stacco master 2, 293kg, totale 707,500;
2006 - Mondiali Master, Killeen – Texas (USA) cat.-90 tot.695 1° classificato



Di seguito vi riporto il testo di un’intervista rilasciata dal nostro Presidente, qualche anno fa, ad Enrico Bomboletti (EnricoPL) e poi pubblicata su di una nota rivista di settore, in collaborazione con Ado Gruzza.
Lascio la parola a Sandro in discorso diretto.



La passione dei pesi mi è stata trasmessa da mio padre. Ricordo che in casa mi allenavo con dei tubi innocenti pieni di sabbia e chiusi con dei tappi….Qualche volta i tappi si toglievano, con conseguenze catastrofiche!! Il calcio è stata la mia grande passione, ho ricevuto una chiamata dal Milan, poi ho militato nelle più importanti squadre dilettanti del Lazio. In seguito la passione dei pesi ha preso il sopravvento e con allenamenti più mirati ho cominciato a curare di più i dettagli ed ecco….trasformato Sandro Rossi in bodybuilder che riesce a vincere addirittura dei grand Prix Nazionali Nabba e Fiacf, e nel 1984 il Mister Italia di Sapri: Avevo passato da poco i 30 ed erano gli anni tra il 1985 ed il 1989.
Dopo le vittorie, arrivarono alcune cocenti sconfitte in campo culturistico e mi dissi che era tempo di cambiare: basta diete, basta i “pesetti” che per errore metodologico si usavano prevalentemente nell’allenamento culturistico. Leggendo alcuni interessanti articoli di Massaroni e Cianti strutturai un allenamento basato sui “pesoni”. Cominciai a frugare anche fra i testi della “Stampa dello Sport” la casa editrice di testi sportivi ed ebbi la fortuna di leggere il testo di Harre sulla scienza dell’allenamento; poi misi le mani anche sui testi di Verchoshansky. Il più era fatto. La base teorica era formata, ora bisognava incanalare la voglia di competere, così debuttai nel powerlifting con la Fiacf, la “madre” di tutte le Federazioni di culturismo ma con una sezione di “powerlifting”.
La Fiacf offriva un ambito agonistico esclusivamente nazionale, così decisi di debuttare nella FIPL, la Federazione che in Italia era l’unica organizzazione riconosciuta a livello internazionale dall’International Powerlifting Federation e che già partecipava ai World Games. Nel 1993, all’età di 41 anni debuttai a Melegnano e vinsi il mio primo titolo Italiano nella FIPL: pesavo 95 kg e realizzai 250/150/287,500. Non male. Ho fatto la trafila da atleta a Consigliere a Vice presidente e poi dal 2000, Presidente.
In quegli anni la FIPL era ricca di tradizioni, ma priva di un preciso piano operativo. L’organizzazione delle gare era di qualità ma limitata e tranne i Campionati Italiani e 2 Grand Prix, si faceva poco. Il motore di tutto era l’allora Segretario Giuseppe Termine, proprio quello che organizzava a Carrara “E’ Fitness”, che a prezzo di grossi sacrifici personali, riusciva ad organizzare a Prato due trofei l’anno: un lusso per il powerlifting di quei tempi!
Le mie “tirate” nei Consigli dell’epoca circa il varo di un organico “progetto powerlifting” cadevano nel vuoto, ed al di là di un generale consenso le cose stagnavano alquanto.
Con il nuovo segretario Giuseppe De Gradi e con la collaborazione di alcuni Consiglieri dell’epoca, siamo tra il 1997 ed il 1999, riuscimmo a varare “ un di calendario agonistico nazionale” che potesse dare a tutti gli appassionati la possibilità di gareggiare con continuità. Le dimissioni di Giuseppe De Gradi furono un duro colpo per me: mi ritrovai solo e senza nessun appoggio.
Nel 2000 fui nominato Presidente. Proposi al Consiglio, completamente rinnovato, come segretario Luciano Bertoletti che aveva preso già il posto alla fine del 99 il dimissionario Giuseppe De Gradi.
Grazie all’opera insostituibile di Luciano e del Consigliere Laura Locatelli, coadiuvati da uno staff tecnico di levatura siamo arrivati all’attuale livello di operatività. Le regolari riunioni del Consiglio Federale danno un continuo indirizzo e sprone alla vita Federale.
Dal 2000 ad oggi, la continuità della vita federale, la presenza del sito ufficiale federale e l’opera di indirizzo del Consiglio, hanno fatto sì che il Calendario nazionale arrivasse all’attuale struttura di 5 gare l’anno, che i partecipanti ad ogni gara arrivassero ad oltre 100 e le società partecipanti in ogni gara fossero non meno di 20.
A questo si aggiunge l’opera insostituibile di Enrico Bomboletti e Valerio Treviso i quali con la loro opera di webmaster e grafici consentono alla FIPL di mostrare al mondo dei media il meglio del meglio del powerlifting.
Ora le nostre gare sono trasmesse in diretta via internet. La mia nomina nel Consiglio Direttivo Europeo mi ha consentito di anticipare in Italia quello che si fa in campo Europeo e mondiale: la diretta internet appunto. Come Nazione siamo all’avanguardia. Senza ombra di dubbio. Le nostre attrezzature, il sistema informatico, l’esperienza acquisita sul campo in tanti viaggi per il mondo, hanno consentito la realizzazione del XVIII Campionato Europeo di panca a Terni: un successo non solo della FIPL ma anche del made in Italy.
Tutta questa attività nazionale si è riflessa nei numerosi titoli o ottimi piazzamenti conquistati dai nostri atleti nelle gare internazionali. Ad esempio Antonietta Orsini, atleta di punta della FIPL, è stata convocata per ben 3 volte ai World Games (1997,2001,2005): Antonietta ha un conto aperta con questa gara, lo sanno tutti…..Il conto è stato saldato nel 2009 a Taipei, dall’altra parte del mondo! LA migliore gara di Anto: 66kg di peso corporeo, 220kg/145/210 e medaglia d’argento! Ed anche io che sono il suo preparatore, ho saldato il mio conto con i World Games..
Altri bravissimo Atleti, senior e master, grazie all’attività nazionale costante e di alto livello, si sono distinti in Europa e nel Mondo. L’elenco sarebbe troppo lungo, ma i nomi li conosciamo tutti.

Nnel 2005 a Trencin, ho avuto le più grandi soddisfazioni della mia vita sportiva: nella stessa gara, i XXV Campionati Europei master, ho realizzato il record Mondiale di squat M2 con 290,500kg. e il record europeo di stacco con 293kg a 89kg. di peso corporeo.
Poi nel 2006, a Killeen, in Texas il podio mondiale….incredibile!





Transitando dal lato biografico a quello tecnico, cerchiamo adesso di analizzare la figura di Rossi tecnico di powerlifting ed allenatore di campioni, un aspetto della personalità che ne ha fortemente indirizzato e caratterizzato il passato e presente sportivo, con risvolti e momenti non certo inferiori per traguardi e soddisfazioni a quelli del Sandro atleta e paragonabili, forse, soltanto a quelli del Sandro dirigente sociale e federale..
Tutti nell’ambiente sono al corrente dei titoli e dei primati di Antonietta Orsini , campionessa di PL scoperta, avviata ed allenata proprio da Rossi, così come tutti conoscono i successi degli atleti della Polisp. Lazio Pl e le vittorie di questa squadra, di cui egli è appunto referente e allenatore.
Soffermiamoci invece, sia pur succintamente per obblighi di tempo e di spazio resi possibili in un’intervista e in un thread sul forum, su di alcune linee guida delle metodologie d’allenamento seguite da Sandro nella preparazione dei suoi atleti.


Come sempre, per dar maggior risalto alla personalità espressiva individuale e per un più forte impatto, lascio ancora a lui la parola nel corsivo.


La definizione di allenamento vincente si basa su tre assiomi:
- allenamento costante;
- allenamento duro;
- allenamento duro e costante.

Ciò non vuol dire che l’allenamento non debba essere razionale. Ma andiamo con ordine. La “periodizzazione lineare”, erroneamente definita come un allenamento “occidentale”, in realtà è stata concepita da Medvedev, un professore di educazione fisica sovietico. La “periodizzazione lineare”, si basava sul concetto che il volume di allenamento, dovesse precedere sempre l’intensità, nel rapporto di 2 a1. Ad esempio in un lasso di tempo di 6 mesi di allenamento, 4 mesi si dovevano dedicare al volume e due mesi all’intensità. Questo a seconda delle specialità sportive.

Le più moderne concezioni dell’allenamento sportivo, dovute agli studi ed alle intuizioni Zatchorskhy e Verchoshansky, ci indicano che due qualità atletiche possono essere allenate nello stesso microciclo (ad esempio, una settimana). Il compianto prof. Bosco, una guida insostituibile per chi si occupa di allenamento della forza, con i suoi studi ed i sui test ci ha chiaramente indicato la strada da seguire. Vediamo quindi quali sono i cardini di questa nuova concezione dell’allenamento, trasportati nel powerlifting:

1) volume ed intensità debbono coesistere nello stesso microciclo settimanale;

2) nella parte dedicata al volume, deve essere curata la velocità e la tecnica di esecuzione. Il volume deve essere regolato in base al carico massimale. Ad esempio per chi è capace di fare un max di 300kg. di squat sul box al parellelo, nella parte dedicata al volume deve essere capace di fare, su un box appena sotto il parallelo, 3600kg di volume totale con sollevamenti fra 150kgx8serie da tre ripetizioni e 210kgx8serie da 2 ripetizioni. Il tutto organizzato in onde di carico da tre settimane (pendulum waves). La Panca e lo stacco debbono seguire lo stesso concetto, naturalmente con volumi differenti. In ogni caso l’atleta deve impegnarsi ad imprimere al bilanciere la maggior velocità possibile. Questo sistema derivato dalle tabelle di un altro ricercatore russo Prileprin, è stato confermato con esperimenti e controlli dal prof. Bosco.

3) In ogni caso il processo di allenamento non può discostarsi da quelle che sono le peculiarità proprie delle preparazioni agonistiche: carico ascendente e prossimità dei carichi di allenamento a quelli di gara.

4) Una grande importanza deve essere data alla cosiddetta “preparazione fisica generale e speciale”, individuando le aree muscolari deboli che fungono da vero e proprio “freno” alle prestazioni dell’atleta, ed intervenendo con opportuni esercizi di potenziamento. Qui ci vuole studio, analisi ed esperienza.

Attualmente un nostro microciclo è cosi strutturato

Lunedì squat/stacco (sessione dinamica)
Martedì panca (sessione massimale)
Giovedì squat/stacco (sessione massimale)
Venerdi o Sabato panca (sessione dinamica)

Quindi 4 giorni di allenamento in cui alterniamo movimenti completi (squat o box squat basso, stacco da terra, panca completa) generalmente eseguiti nelle sessioni dinamiche, e movimenti parziali (box squat alto, pin pulls per lo stacco, squat o stacco deloading) nelle sessioni massimali.

Ecco una giornata tipo:

Box squat parallelo o al disotto del parallelo, da alternare nelle varie settimane.

Lo schema è quello classico del 12×2 o 8×2 previsto nelle normali periodizzazioni westisde a % costante nella seduta e variabile solo nell’arco delle settimane (65-70-75%), ma nulla ci impedisce di adottare altri schemi o fondere i principi di periodizzazioni diverse.

Ultimamente stiamo ottenendo ottimi risultati con uno schema dinamico a contrasto di questo tipo

1 @80% + 1×2 @60%
1 @80% + 1×2 @70%
1 @85% + 1×2 @75%
1 @85% + 1×2 @65%
1 @90% + 1×2 @75%
1 @95% + 1×2 @80%
1 @100% +1×2 @85%

in pratica dopo un riscaldamento con delle serie di avvicinamento (non indicate) si comincia con delle singole all’80% immediatamente seguite (c’è solo la pausa necessaria per scaricare il bilanciere) da una doppia con il 60%. La progressione delle doppie come potete notare è ad onda il che ci consente di arrivare alla 7° serie con un carico più elevato rispetto alla singola di partenza della prima serie.
Il fattore “contrasto” (singola con % più elevata rispetto alla doppia) fa si che queste ultime, nel corso della sessione vengano percepite sempre più leggere dal SNC che darà una risposta in termini di esplosività del movimento senza eguali.

Nelle giornate DE (dinamiche – Dinamic Effort) Cerchiamo di lavorare il più possibile senza cinta e senza attrezzatura da Powerlifting (corpetti, fasce per le ginocchia).

La sessione prosegue con:

-Stacco da terra (sumo o regolare dipende dallo stile adottato dall’atleta) 6×2 o 10×1 @70% - 75%

-Lavoro sui femorali: a scelta uno fra i seguenti esercizi da far ruotare nel corso delle settimane: gluteus ham rise, leg curl, good mornings

-un esercizio per i polpacci
-un esercizio per l’addome.


Nelle schede di allenamento che consiglio il 90% degli squat è effettuato su box di varia altezza.
Il box squat è un insostituibile mezzo didattico per insegnare la corretta esecuzione del movimento principe del powerlifting e di ogni preparazione fisica seria. L’atleta ed il suo allenatore debbono tenere presente che lo squat non è un movimento verso il “basso” ma è prima un movimento “dietro” e poi verso il “basso”, quello che nei vari articoli disponibili in internet, sui testi e riviste di settore viene definito come “sitting back”. Questa sequenza di azioni è agevolata dalla presenza del box che consente all’atleta di concentrarsi esclusivamente sulla corretta esecuzione dello squat. Se in una prima fase il “box squat” è da intendersi come “mezzo didattico” con il prosieguo del tempo esso diventa un vero e proprio mezzo allenante anche per il powerlifter avanzato.

Tralasciando la descrizione del gesto tecnico che meriterebbe una trattazione più estesa, possiamo dire che l’uso del box consente all’atleta di concentrare il lavoro sulle catene cinetiche posteriori (femorali, glutei, lombari), consente inoltre quella spinta in fuori delle ginocchia che, sia in fase di discesa che di risalita, è indispensabile al fine di utilizzare in maniera ottimale le leve articolari e la successione delle contrazioni muscolari.

Proprio per la potente azione di stimolo sui glutei e sui gruppi dei flessori e degli adduttori della gamba, mi sento di consigliare il box squat agli amici bodybuilders ed alle donne. Magari questo potrebbe essere un valido motivo per cominciare ad introdurlo nelle palestre dove lo squat neanche si pratica o ad affiancarlo, come valida alternativa, negli allenamenti di chi pratica lo squat libero.





Questo è il Sandro Rossi che ho avuto modo di conoscere e quello che altri, che lo hanno conosciuto meglio e prima di me, mi hanno potuto raccontare. Spero di esser riuscito a delineare ed a farvi apprezzare i punti salienti di un uomo il cui spessore sportivo ha consentito il varo di un piccolo ma pur tuttavia significativo “new deal” di quel powerlifting nazionale a noi tanto caro.


GOODLIFT

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MessaggioTitolo: Re: History 1) - Sandro Rossi - Il Presidente del new deal del PL azzurro   History 1) - Sandro Rossi - Il Presidente del new deal del PL azzurro EmptyVen Ott 26, 2012 12:58 pm

Grazie, veramente affascinante.
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