Salve a tutti quanti sono Francesco Pelizza un atleta della FIPL e studente universitario, tra gli argomenti scientifici che studio per specializzarmi nel lavoro che
desidero arrivare a svolgere, rientra il metabolismo.
Dopo aver osservato alcuni Topic in questo Forum, ho pensato di inserire un mio intervento, e spero che non sia di troppo disturbo ai lettori !
Entrare a parlare nel mondo dell'alimentazione sembra spesso facile, scontato e immediato, ma una delle grandi ricchezze di questo settore culturale
sono le prese di posizione per seguire mode o tendenze di settore sportivo, tanto decantate in uno o più dei mille mezzi di informazione disponibili
ai giorni nostri.
Un ostacolo che trovo molto concreto per qualcuno che provi ad entrare attivamente in questa cultura, studiandoci sopra, anche su libri di alto livello,
è dato dalla possibilità di comprendere ciò che si sta leggendo, e non perchè non si è in grado di capire, ma perchè nella Biochimica nella stragrande
maggioranza delle volte "TUTTO E' AL CONTRARIO DI TUTTO", perchè lo stesso concetto e lo stesso processo metabolico può essere spiegato in più modi
che in molte occasioni suonano addirittura controversi, ma non lo sono.
Esempio molto semplice "Se dico che 2+2 = 4" la cosa è semplice è lineare, ma se prendo in esame il numero 4 posso dire molte altre cose,
posso dire per esempio "il numero 4 è un numero ottenuto dalla somma di 2+2" ma anche "dalla somma di "2+1+1" oppure di "3+1" o ancora "5-1", con ciò significa che il numero 4 è il risultato di un processo metabolico per esempio ma che non vi sia un unica "strada metabolica" ove si raggiunge il risultato, e che
quel risultato serva nel metabolismo organico di un soggetto e sia possibile ottenerlo in più modi.
Quale sia il milgiore ? Dipende ! spesso il migliore è quello più veloce, ma non è detto a volte la lentezza è un requisito fondamentale
e spero con ciò di aver fatto passare il concetto "TUTTO AL CONTRARIO DI TUTTO".
Venendo a noi, vorrei ora parlare di DENSITA' DELLE CALORIE degli alimenti.
In molte occasioni, in giro per forum e siti, in libri di alimentazione che parlavano di una specifica tipologia di dieta, corre spesso il concetto
di densità delle calorie, in quanto prendendo in paragone 100gr di un alimento, quante calorie esso contenga in 100gr ne definisce la sua densità.
Decine e decine sono le persone che vendono un loro stile di alimentazione sfruttando questo concetto.
Solitamente il tutto parte dalla percezione della sazietà, una masticazione prolungata per ogni boccone e prolungata per dover assumere un alimento
molto abbondante in quantità portano per l'evento meccanico e il volume dell'alimento assunto una percezione di sazietà, e come negare questo aspetto !!
Se uno assume 1kg di finocchi in 1/2 ora o 1 ora non può di certo affermare di sentirsi lo stomaco vuoto e di aver fame come se non mangiasse da diverse ore.
Questa è la parte vera del concetto, perchè mangiare 1kg di patatine fritte porta sicuramente molta sazietà ma si fa un pasto così
sovraccaricato di calorie da ricere un disturbo organico e molto ma molto poco funzionale.
Ma ciò che spesso segue da questa affermazione è di ricercare e privilegiare cibi con bassa densità di calorie, e mangiare il meno possibile cibi
con elevata densità di calorie.
Arrivati a questo punto il principio teorico è bellissimo! E l'applicazione pratica spesso errata.
Spesso non si fa chiarezza su come si debba valutare questa densità, un semplice valore soglia non basta !
Dire per esempio che "verdure con oltre 30Kcal/100gr", "Carni con oltre 150Kcal/100gr", "alimenti glucidici con oltre di 310Kcal/100gr"
posseggono una densità calorica troppo elevata e non sono favorevoli per alimentarsi con sufficienza riuscendo a dimagrire e nutrire
correttamente il proprio corpo è come dire che 2+2=7, e spero di noti bene quanto sia grande l'ERRORE !!!
Questo concetto di base andava bene quando ad esempio 30 anni fa, non esistevano ma maggior parte di artefatti alimentari industriali che vi sono ora
ma semplicemente vi era in BOOM dei dolci e prodotti alimentari industriali pronti all'uso (merendine, fast food, gelati a basso costo), che inevitabilmente
diseducavano la gente alla sana alimentazione.
Far ricorrere le persone a questa linea empirica di scelta dei cibi funzionava benissimo, soprattutto per individui che semplicemente dovevano star bene,
e si pensava che chiunque mangiasse così, stesse bene, partendo dai bambini agli anziani, passando per atleti e sedentari.
Nei tempi moderni pur essendo rimaste le merendine, i fast food e quant'altro, ed essendoci molti più artefatti alimentari industriali, immessi nel mercato,
questo concetto empirico e banale, non regge più!
Quando era un concetto valido la sua validità era limitata ad una affermazione con equivalenza di altre affermazioni come "stare troppo al sole fa male"
e via discorrendo, vi è poca concretezza scientifica, quando non vi erano nozioni sufficienti di metabolismo per ragguingere conclusioni più concrete.
Attualmente vi sono molte più conoscenze in merito di metabolismo, e comprenderle a pieno restituisce un grande potenziale intellettivo.
A mio avviso ciò di cui si dovrebbe parlare ora, è di un concetto presente già nella piccola cultura anni '70-'80 del bodybuilding HARDCORE,
al quale tutta via bisogna stravolgere i connotati !
Si parlava un tempo di "Calorie Pulite", ossia quelle che "non ti sporcano addosso", "non ti appannano i muscoli", "non ti aumentano la ritenzione idrica"
"non ti vanno tutte in grasso", termini orribili che andrebbero buttati via, però il concetto dietro a questo modus operandis è già più razionale.
Alimentarsi con molta carne bianca, verdura, pochissimi grassi e carboidrati concedeva ai bodybuilders di ottenere un fisico, esteticamente
competitivo per una gara.
Già allora era entrato in modo sbagliato un concetto di fondo tutto sommato orientato nella giusta direzione.
Come ora ne vorrèi parlare io, imposterèi il discorso non su calorie pulite o sporche, perchè le lascio volentieri a quell'ambito in cui
si prende in esame quanti rifiuti organici comporta l'assunzione e l'impiego di certe calorie da certi alimenti, ma vorrèi tirare in ballo
il concetto di CALORIE UTILI e CALORIE INUTILI.
Non esiste in nessun modo una classi di nutrienti perfetta e consona ad un certo stile di vita e sport, e non vi sono quindi classi di nutrienti da evitare,
PERCHE' ABBIAMO BISOGNO DI TUTTO.
Sia per proteine, per grassi e per carboidrati esistono fonti e più nello specifico versioni molecolari di tali nutrienti che forniscono
in modo molto positivo energia UTILE per l'organismo, e versioni che forniscono energia INUTILE per l'organismo.
Voglio sottolinare che con questo approccio conta anche la sequenza alimentare che si esegue.
Un determinato alimento è molto utile ad un certo punto della giornata, e non lo è in un'altro.
Per una determinata attività metabolica sarà molto UTILE un determinato apporto calorico derivato da determinati nutrienti,
e sarà INUTILE tutto il resto, così via per tutto il giorno e per tutti i giorni di una settimana al variare delle attività.
SODDISFARE I REQUISITI ENERGETICI del proprio corpo è quello che tutti vorrebbero fare, e che solo in pochi vi riescono.
Con questo articoletto vorrèi solo aprire un nuovo e diverso orizzonte sul contesto ALIMENTAZIONE.
Mi auguro di aver reso apprezzabile questo elegante concetto !
Pelizza Francesco