La Prova del 9 Forse qualcuno ricorda quello strano procedimento che ci insegnavano durante le scuole elementari per verificare l’esattezza di una moltiplicazione.
Certo le amnesie concernenti la nostra infanzia scolastica sono man mano più numerose ed evidenti in proporzione a quanti siano gli anni trascorsi, fino a poter pericolosamente divenire un autentico buco dell’ozono.
Eppure ho ancora qualche nitido frammento di quella prova a verifica, così contraddittoriamente approssimativa di un 11% (1/9 appunto), quanto era la sua pretesa di voler stabilire l’esattezza dell’operazione precedente, confrontando le radici numeriche degli operandi e del risultato.
L’importante era che in qualche modo ed a quei livelli funzionasse, possibilmente senza scantonare in contesti più complessi, con rischi ben maggiori.
Cosicché trascorsi anni e decenni, fatta scorrere acqua sotto i ponti, aggiunta e sottratta ghisa sui bilancieri, mi trovo anche io a fare qualche sporadica operazione di verifica annuale per stabilire, con un filo di serena e fatalistica approssimazione sportiva, se i traguardi prefissati dai T-boys siano stati raggiunti e come valutare l’intera prestazione della compagine tonica.
Come al solito, occasione propizia a tal monitoraggio è fornita dal consueto appuntamento di Coppa Italia, ultima gara completa della stagione, vera sfida a squadre nei canoni più squisitamente sportivi e tradizionale meta dei Tony’s, atteso che il successivo Campionato di panca viene perlopiù disputato dal Master Tony e da qualche sporadico e volontario accompagnatore.
Proprio con la Coppa Italia, nel 2009, la squadra bagnò il suo esordio e con questa bellissima manifestazione, periodicamente, si rispecchia e confronta.
Ma poiché abbiamo premesso che una prova di moltiplicazione del peso per esser tale deve soddisfare la prova del 9, così da mantenersi fedeli alle più antiche tradizioni, allora proprio in 9 i baldanzosi Tony’s partono alla volta di Cecina, con schieramento che mai è stato completamente uguale a se stesso nel tempo, come giustamente inteso nello stesso concetto mutevole di “Selezione” dell’Atletica Pesante, al cui interno solo 2 atleti hanno finora disputate tutte le 4 Coppe Italia consecutive del team.
La gara di Coppa Italia è sempre stata per me la più coinvolgente ma pure faticosa da affrontare. Nelle gare di specialità la competizione è ovviamente più breve e meno impegnativa sotto il profilo dell’attrezzatura; quest’ultimo aspetto è poi analogo per la gara raw, in occasione del trofeo Bertoletti; infine agli Assoluti di Pl, in primavera, la partecipazione della squadra è giocoforza meno numerosa, perché la gara selettiva non è affrontata da tutti.
In Coppa Italia cambia tutto: intanto la gara è lunga perché sulle 3 prove, poi buona parte dei ragazzi è ormai attrezzata dato ché la gara raw ha cambiato calendario, inoltre sono parecchi i nostri ragazzi a gettarsi nella mischia e moltissimi sono gli altri partecipanti con cui cimentarsi.
Giornate piene, orari estesi, ritmi serrati, più compagni nella stessa categoria che, quasi sempre, è numerosa e divisa in gruppi: l’atmosfera e l’incedere dell’evento mi trasforma progressivamente in un Don Chisciotte impazzito, che lotta contro bilancieri, luci e tempi ridotti, risoluto dapprima ed appagato poi, motivato, entusiasta e infine esausto.
Anche quest’anno la 3 giorni si preannuncia densa come sempre: sono in viaggio con i miei juniores perché all’ora di pranzo di venerdì si dovranno pesare e li avrò in gara, in due diversi gruppi, fino a sera; il giorno dopo, accompagnato uno di loro alla stazione, alle 7.30 sono al palazzetto per il peso di un atleta nei -74 ma, terminata la gara, ne avrò altri due nel successivo doppio gruppo dei -83/-93 e, quindi, un master 2 per completare la serata; domenica sono 3 le T-girls in gara, cosicché nell’ultimo gruppo, dove non ho atleti, posso finalmente ripos……ahem arbitrare!
Tornando nella notte di domenica in macchina do i numeri ma… anche questo è scontato: sto facendo la prova del 9!
RafPl:
dopo l’esordio raw al trofeo Bertoletti, affronta la sua prima gara parzialmente geared. Armato del regale corpetto acquistato da Lord Abacus, piazza 170kg. allo squat, con un incremento di 35kg. sul vecchio max raw; la panca è raw e raggiunge i 100kg. ma è nello stacco che da il meglio di se con 200kg./72b.w.
Il tutto a 21 anni e con meno di un anno di allenamento.
Psif: come il compagno Raf da cui lo dividono pochi mesi (sono entrambi del ’91) è alla seconda gara dopo il Bertoletti ma è ancora stoicamente raw, per problemi logistici e di assistenza. Pesa 76kg. e dunque per poco è inserito nella categoria juniores +74, con avversari di valore, più pesanti ed attrezzati, per cui non può avere, all’attualità, ambizioni di classifica.
Tuttavia piazza un ottimo 170kg di squat e, sempre per eguagliare il compagno di squadra, un 200kg. di stacco; prove che ottenute unequipped sono da valutare con considerazione per un ragazzo che ha fatto grossi progressi pur allenandosi da solo.
IaioPl:
uno dei miei cameraman fedelissimi, sempre pronto ad accontentare le imprese cinematografiche del coach, si ripresenta dopo 4 anni in una gara completa e per la prima volta completamente attrezzato. Pur reduce da un periodo di sosta dovuto alla recente laurea specialistica, si batte e difende da par suo, sacrificando alla tenzone persino le parti intime, con uno stacco che passerà alla storia come il “deadlift testicolare”.
Non rintracciando infatti il sottoscritto per indossare le strettissime bretelle del corpetto, si affida ad un improvvisato e pesante “mammano” di turno, che lo brutalizza strattonandolo fino a stritolare il corpetto verso i Paesi bassi.
Iaio imprecando e mutando sospettosamente voce, è costretto a rinunciare ad una prova di stacco. Per sua fortuna, giungo in tempo per procurargli un’imbottitura ovattata che apporrà nel confine tra l’attrezzatura e la virilità, così da poter alfine completare la gara con valore.
Sono tuttavia ignote le successive conseguenze giuridiche di tipo….
penale! Bersek:
altro cavaliere impavido e temerario come il precedente, fino alla prova di squat si comporta con onore non dando sintomi di stranezze e pericolosi comportamenti da paranoie suicide. Completato con un bel 200kg. il suo primo squat attrezzato, affronta la panca con malcelata rassegnazione, costretto dal tardivo arrivo della sua prima F6 a gareggiare raw.
Come per un impulso ancestrale e violento, si libera insieme alla T-shirt cotonata di tutte le fobie infantili, decidendo di sperimentare in una gara da trapezista senza rete una maglia indossata due volte e con la quale non aveva mai toccato il petto. Consuma così la sua seconda prova nel tentativo di eseguire improbabili board press di riscaldamento nel backstage, aiutato dai suoi loschi compagni di ventura.
Dopodiché, marcia sereno verso una dipartita certa, toglie la maglia dell’impossibile e, completamente raw, decide di soccombere ad un carico oltre 20 kg. il proprio pr attuale, che avevamo scelto appunto per un'improbabile prova equipped.
Di fronte al tecnico, ai compagni ed agli amici tutti seriamente in pensiero per la sua incolumità, sfoggia una dignitosa discesa al rallenty, nel compiaciuto silenzio del trepidante pubblico del palazzetto, trasformando un’alzata ovviamente fallita nel nuovo record di “prova eccentrica su panca orizzontale”.
Si rifà prontamente nello stacco con uno splendido 220kg./90bw con cui battezza la “prima” del Velocity.
Powerchef.
In forma smagliante nonostante dolori e contrattempi fisici, si presenta con un 255kg. di squat dato nullo e che ancora – dai successivi video – grida giusta vendetta.
Stabilisce con bella progressione il proprio PR di panca con 145/150/155kg ma…naturalmente è lo stacco che aspettiamo.
L’entrata sicura a 285kg ci spinge a chiedere subito il tentativo di record in seconda prova; superati i 301 kg. ed atteso che nessuno sembra poterli scavalcare, dapprima chiamiamo 310 ma ben presto, verificata la concreta possibilità di agguantare il podio, scendiamo a 305kg.
Lo chef imperioso e potente esegue un’alzata ancora più fluida della precedente, mettendo nel carnet addirittura il 5° over 300 della sua stagione e valicando finalmente i 700kg. di totale.
Biker:
Francesco partecipa anch’egli con una condizione che certo non è più quella che, pochi mesi prima, gli aveva consentito di agguantare un argento nei Campionati Europei Master svoltisi a Pilsen. Tuttavia la classe non è acqua e le entrate coperte permettono la conquista della medaglia d’oro nella categoria M2.
230 di squat, 150 di panca con tentativo max non riuscito a 157.5, 260 di stacco con tentativo di record master 2 fallito a 270.5 , a giochi di classifica ormai conclusi, regalano alla squadra il primo oro nella manifestazione.
Lady Terry:
esordio parzialmente equipped anche per la splendida Teresa, dopo gli assoluti di stacco raw a marzo e la gara sempre raw dello scorso giugno.
Nello squat è senza corpetto ma con le THP e segna tre prove valide con 70kg. conclusivi; battesimo di fuoco pure nella maglia mentre nello stacco, sua prova preferita, chiude con un bel 112.5kg. che sembrano presagire qualche chilo in più, dopo essere tornata al convenzionale.
Powerlilly: la vincitrice della WEC 2011 ha impiegato mesi per incrementare uno squat che non sembrava pari al suo potenziale e, con la testardaggine atletica che le è connaturata, riesce nell'intento: 125kg. è già la sua entrata più alta ma la prima grossa soddisfazione è raggiungere i 130 migliorando di 2,5kg. il proprio PR; poi con una magistrale accosciata, porta ulteriormente a 135 kg. il tetto del suo squat.
La festa non è finita: dopo una prima di panca a 65kg. valida ma un po’ titubante, si assesta meglio e sale regolarmente a 67.5 e quindi a 70kg, da tempo inseguiti e finalmente ottenuti.
Nello stacco le forze sono ridotte, chiede di abbassare l’entrata eppure il compito fino a 150kg. è comunque regolare; i 160kg., che potevano costituire il nuovo personale, oltrepassano il ginocchio senza andare oltre ma per Lilly ci sono alla fine altre belle soddisfazioni: record sul totale, argento in categoria seniores e il terzo posto in classifica assoluta donne per punteggio Wilks, dopo Orsini e Rodina.
DonnaSara:
lo squat la preoccupa comprensibilmente dopo il fuori gara degli scorsi Europei e, per non compromettere tutto, decidiamo di rinviarlo al prossimo anno, con una preparazione nuova. Così inizia raw, solo per aver la sicurezza di stare in gara: 80 e 90 kg. volano, per cui si può pensare alle altre due alzate.
Vorremmo tentare il record in entrambe le specialità per cui ci prova, sfiorandoli e andandoci vicino: nei 101kg. di panca il bilanciere manca la chiusura, mentre nei 183kg. di stacco c’è anche il lockout ma l’alzata è giustamente giudicata nulla per una leggera infilata.
Chiude regalando alla squadra il secondo oro e quarto podio nella manifestazione.
Al termine della maratona del peso, la squadra è 4^ in classifica su una ventina di società partecipanti.
I conti per la squadra sembrano tornare, del resto – come diceva Totò – "i marchesi qualche volta non tornano ma i conti tornano sempre" (il grande comico cambiava sempre le sue battute e, in “Totò a colori” sottolinea pure: “i conti non tornano? Beh io sono un duca!”).
Evidentemente la prova del 9 è riuscita, perché con nove Tony’s, quali i ragazzi di cui ho raccontato sopra, non poteva essere altrimenti e lo sarebbe stato d'altronde pure con altri dei loro compagni.
Orgoglioso e stanco il coach Tony può così intraprendere la strada del ritorno verso il “cavaliere nero”, ovvero il fido bilanciere che lo attende in palestra per poter tosto accingersi a nuove scorribande ed avventure lungo le italiche rotte del peso.
Ah...a proposito di cavalieri antichi, durante il viaggio si narrava che....
« Viveva, or non è molto, in una terra della Mancia, che non voglio ricordare come si chiami, un hidalgo di quelli che hanno lance nella rastrelliera, scudi antichi, magro ronzino e cane da caccia..... » Va be’…. il tempo stringe, questa è vecchia e ve la racconto un’altra volta.